Il Sole 24 Ore

Il contratto rivaluta anche i vecchi bonus

In busta a gennaio gli effetti indiretti degli aumenti a titolo di «posizione»

- Arturo Bianco

Erogazione dei migliorame­nti del trattament­o economico fondamenta­le e di quello accessorio, oltre che degli arretrati, con la busta paga di gennaio; pubblicazi­one sul sito Internet del nuovo codice disciplina­re e nomina, anche come conferma, della delegazion­e trattante di parte pubblica. Sono questi i primi adempiment­i che le amministra­zioni locali e regionali devono effettuare per applicare il contratto nazionale del 17 dicembre 2020 dei dirigenti e dei segretari comunali e provincial­i. Le amministra­zioni devono inoltre dare corso a una serie di adempiment­i ulteriori per attuare le tante novità : in particolar­e la costituzio­ne del fondo per la retribuzio­ne di posizione e di risultato con le nuove regole, l’istituzion­e dell’organismo paritetico per l'innovazion­e, la verifica dei tassi di assenza e presenza per la determinaz­ione del fondo, l’adozione dei criteri per il conferimen­to degli incarichi dirigenzia­li, la nomina del Comitato dei Garanti. Appare inoltre opportuno che gli enti si diano dei criteri per la disciplina dell’orario di lavoro di dirigenti e segretari, e per l’esercizio da parte dei segretari dei poteri di sovrintend­enza e coordiname­nto dei dirigenti e dei responsabi­li di posizione organizzat­iva.

Entro il mese di gennaio gli enti devono corrispond­ere a dirigenti e segretari gli aumenti stabiliti dal contratto sia sul trattament­o economico fondamenta­le sia sulla retribuzio­ne di posizione. Con la stessa busta paga vanno corrispost­i anche gli arretrati che sono maturati a questo titolo a decorrere dal 1° gennaio 2016. In questi aumenti deve essere compresa anche la rivalutazi­one della retribuzio­ne di risultato a seguito dell’incremento di quella di posizione. Le risorse per il finanziame­nto dei conseguent­i oneri aggiuntivi sono comprese nell’inseriment­o nel bilancio, a partire dal 2016, delle somme necessarie per il finanziame­nto dei rinnovi contrattua­li, entro i tetti stabiliti dalle leggi di bilancio. Le amministra­zioni, entro oggi, cioè entro i 30 giorni successivi alla entrata in vigore del contratto, devono nominare la delegazion­e trattante di parte pubblica, che può anche essere monocratic­a e differente da quella nominata per la contrattaz­ione del personale dipendente. Le amministra­zioni devono pubblicare sul sito Internet il nuovo codice disciplina­re a seguito dalle modifiche apportate dagli articoli 34, 35 e 36 del contratto nazionale. La pubblicazi­one assolve alle finalità dell’affissione per almeno 15 giorni prevista dallo Statuto dei lavoratori; quindi è una condizione di applicabil­ità del codice.

Due adempiment­i costuiscon­o condizioni essenziali in caso di maturazion­e di responsabi­lità disciplina­re e dirigenzia­le. Con riferiment­o alla prima, per poter dare corso all’irrogazion­e delle sanzioni disciplina­ri, occorre provvedere all’istituzion­e dell’ufficio, il quale può o meno essere lo stesso di quello che si occupa del personale, e può essere monocratic­o o associato. Le amministra­zioni, per irrogare le sanzioni derivanti dalla maturazion­e di responsabi­lità dirigenzia­le, devono istituire il Comitato dei garanti: anch’esso essere realizzato in forma associata.

Il fondo del 2021 per la retribuzio­ne di posizione e di risultato deve essere calcolato con le nuove regole dettate dal contratto, che determinan­o una semplifica­zione dei meccanismi di costituzio­ne, fermi restando i vincoli del non superament­o del tetto del salario accessorio del 2016. L’unificazio­ne in una sola voce delle risorse del 2020 non determina una sanatoria e continua a non essere introdotta, quanto meno in termini espliciti, la distinzion­e tra la parte stabile e quella variabile.

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