Tredicesima, lo straordinario conta solo se è «costante»
Nel caso di un lavoratore dipendente del settore privato che svolge mediamente 15 ore di lavoro straordinario ogni mese, si chiede in che modo debba essere conteggiata la tredicesima mensilità erogata nel mese di dicembre, in modo tale che tenga conto anche dell’incidenza dello straordinario. È sufficiente aggiungere al divisore orario le ore medie mensili di straordinario e moltiplicare il risultato per la paga oraria?
P.V. - TREVISO
Ai fini del computo della tredicesima mensilità vanno conteggiati solo gli elementi retributivi aventi carattere di continuità e determinatezza. Pertanto, a tali fini non vanno conteggiati gli straordinari, a meno che non abbiano carattere di obbligatorietà, continuità e determinatezza.
Precisato che occorre in ogni caso fare riferimento al contratto collettivo concretamente applicato, come principio generale (si veda Cassazione, 25761/12016) le maggiorazioni retributive per prestazioni di lavoro straordinario, non occasionali ma continuative, sono parte integrante della ordinaria retribuzione globale di fatto giornaliera e, come tali, idonee a concorrere alla composizione della base di computo dei compensi per tredicesima o gratifica natalizia. In termini pratici l’ammontare della tredicesima è pari alla retribuzione di fatto per il personale mensilizzato (tipicamente, impiegati) e un determinato numero di ore per i lavoratori pagati ad ore (tipicamente, operai). In questo secondo caso il criterio di computo esposto nel quesito appare corretto.