L’allarme della Ue: c’è una crisi occorre stabilità
Richiamo della von der Leyen Costa (presidente Ue): bene il voto di fiducia in Italia
Stabilità. È questa che l’Unione europea chiede al nostro Paese, impegnato in un difficile momento politico in questa fase di crisi sanitaria ed economica. «È necessaria stabilità e tutti devono unire le forze per superare la pandemia e la crisi economica», ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in risposta a una domanda sul nostro Paese e sulla sua capacità di definire e attuare il piano di investimenti e di riforme per il rilancio. «La Commissione è in contatto costante con l’Italia da mesi - ha aggiunto - e il lavoro sul piano per la ripresa e la resilienza è in corso. È un lavoro che stiamo facendo con tutti i Governi - ha precisato - per essere sicuri che siano prese seriamente in conto le priorità dell’Unione europea».
Anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, nel corso della stessa conferenza stampa, è intervenuto sul tema. «Ieri nel Parlamento italiano c’è stata la fiducia al governo: la fiducia è fiducia e abbiamo la certezza che il Governo italiano risponderà con stabilità e con responsabilità gli impegni che la crisi richiede. Tutti gli sforzi - ha aggiunto - sono concentrati sul piano per la ripresa che per l’Italia è particolarmente impegnativo per la mole delle risorse da usare. Credo che il governo Conte abbia assunto questa responsabilità, nel rapporto con la Commissione facendo del suo meglio».
Soddisfatto per il voto di fiducia anche il nuovo presidente di turno della Ue, il primo ministro portoghese Antonio Costa. «Sono soddisfatto del fatto che ci sia stato il voto - ha detto - perché è necessaria stabilità nella gestione politica degli Stati membri per attuare decisioni importanti come il piano vaccinale, la prevenzione della pandemia, il Recovery plan. La stabilità è fondamentale - ha detto ancora - per il successo della ripresa Ue e quanto vale per tutti i 27».
L’Unione europea ha destinato la quota relativamente più importante delle risorse del piano Next Generation Eu al nostro paese, colpito per primo dalla pandemia, ma soprattutto indebolito da una struttura economica che non le ha permesso una rapida crescita prima della crisi sanitaria e da un debito pubblico che potrebbe presto superare il 170% del prodotto interno lordo.
Per la Ue è molto importante che le risorse - le prime raccolte sul mercato direttamente dalle istituzioni europee - vengano destinate, in tempi relativamente rapidi, a interventi che incidano sul “motore” dell’economia, rispettando anche alcuni criteri (come quello che vincola alla transizione ecologica il 30% dei finanziamenti concessi a ciascun Paese).
La crisi politica, pur scoppiata dopo l’approvazione del piano italiano, ha fatto correre il rischio di rallentare l’intero processo.