Casa, giovani, green: Milano vuole ripartire dalla Qualità della vita
Audizione in commissione a Palazzo Marino: dai dati 2020 spunti per il rilancio
Milano studia la Qualità della vita del Sole 24 Ore per lavorare, attraverso politiche mirate, al proprio miglioramento, individuando punti di forza e di debolezza da cui partire. Il primo passo è stata l’audizione della commissione congiunta Affari istituzionali e Innovazione del Comune di Milano tenutasi ieri: presieduta dalla consigliera Alice Arienta, affiancata da Arianna Censi, vicesindaca della città metropolitana (l’area cui afferiscono quasi tutti i 90 indicatori dell’indagine), ha analizzato le performance di Milano nella 31a edizione della Qualità della vita, pubblicata lo scorso 14 dicembre sul Sole 24 Ore. La presentazione dei risultati ha permesso ai consiglieri di sottolineare alcuni temi chiave - che rappresentano delle sfide per il futuro - per il buon vivere nel capoluogo lombardo e nella provincia: l’accessibilità alle abitazioni (a causa degli elevati costi delle case, sia in vendita sia in affitto), la disponibilità di spazi adeguati alle esigenze post pandemia (lo spazio abitativo medio è pari ad appena 50 mq quadrati per famiglia), l’offerta di servizi per l’infanzia, la scuola. Ma anche l’ambiente e l’imprenditoria femminile. Prima classificata nel 2018 e nel 2019, Milano ha sofferto particolarmente l’effetto Covid-19, registrando una performance più tiepida: nel 2020, infatti, è scivolata dal gradino più alto del podio alla 12esima posizione. Una caduta che non è passata inosservata, certo. Ma che va letta in un contesto nazionale in cui tutte le province lombarde hanno perso posizioni in classifica (nessuna è nella top 10, per esempio) a causa dell’incidenza dei casi di coronavirus sulla popolazione residente. E in cui il nuovo indicatore della variazione stimata del Pil (-10%) ha penalizzato una metropoli che dal 2015 a febbraio 2020 si era imposta come teatro per eventi internazionali di spessore e, insieme, come meta turistica e non più solo business. «L’analisi di statistiche come quelle contenute nella Qualità della vita - ha detto in audizione la vicesindaca della città metropolitana, Adriana Censi - è utile per confrontarsi sulle scelte di governo e dobbiamo spingere affinché tutte le istituzioni adottino questo tipo di schemi di valutazione, ispirati a criteri di benessere equo e sostenibile, per mettersi in discussione senza mai prescindere da una fotografia del dato reale».