Nel bilancio la lotta alla pandemia ma anche clima e ambiente
La sfida del 2021: aiutare le piccole e medie imprese a colmare il gap di capitale
Una Banca per Covid, Clima, Coesione e Competitività. Così ieri il presidente della Bei, Werner Hoyer, ha presentato con le “quattro C” il consuntivo 2020 e tracciato le prospettive 2021 di un’istituzione divenuta «chiave» per l’Europa. L’anno scorso il gruppo Bei ha messo in campo 76,8 miliardi (+6,4% rispetto al 2019 di cui 66,6 in Europa) di cui un terzo per finanziare la lotta al coronavirus (ristrutturazioni di ospedali, supporto a medicinali, cure, vaccini in Europa e con transazioni Covax, sostegni alle Pmi). La Bei ha iniziato a finanziare BioNTech agli inizi della sua attività, per la ricerca contro il cancro.
Il 40% dei finanziamenti 2020 è stato mirato a operazioni per il clima e l’ambiente: «gas is over», ha sentenziato secco Hoyer, «il futuro non è nei combustibili fossili». La Bei mira a mobilizzare 1.000 miliardi di investimenti verdi entro la fine di questo decennio.
Hoyer ha confermato che le Pmi restano «al centro delle nostre attività»: nel 2020 ne sono state finanziate 425mila a sostegno di 4,2 milioni di posti di lavoro. Su questa linea il presidente ha assicurato che Bei e Fei continueranno ad aiutare le piccole imprese nel 2021, soprattutto quelle in salute prima del coronavirus che sono ora in difficoltà e in crisi di liquidità. Per Hoyer, tuttavia, una delle più grandi sfide quest’anno sarà quella di contribuire a colmare il gap di capitale che è enorme, per le Pmi europee è stimato pari a 720 miliardi.
Centrale nell’attività Bei quest’anno sarà lo sviluppo del Fondo di garanzia europeo, alimentato da 25 miliardi di garanzie degli Stati europei con modalità innovativa «fuoribilancio» della Banca. Questo nuovo strumento pandemico mira ad attivare fino a 200 miliardi di investimenti nel più breve tempo possibile. Questo avverrà attraverso tre canali: equity per le Pmi e le mid-cap, tramite i fondi di private equity; portafoglio di garanzie attivato tramite le banche; schemi nazionali amplificati. Le prime operazioni si sono concretizzate per 6 miliardi a fine 2020, altri 15 miliardi saranno chiusi nei prossimi due mesi.