Il Sole 24 Ore

Toghe, più azioni disciplina­ri ma meno condanne che assoluzion­i

Per l’Associazio­ne nazionale va introdotto l’istituto della riabilitaz­ione

- — P. Mac.

Sale il numero delle azioni disciplina­ri promesse dal Csm nei confronti dei magistrati. Le toghe finite nel mirino dell’organo di autogovern­o dei giudici erano 69 al primo gennaio dell’anno scorso, un numero che, al 30 novembre ha raggiunto quota 130, anche per affetto dei tanti fascicoli nati dalle chat con i colleghi contenute nel cellulare di Luca Palamara, l’ex presidente dell’Anm radiato dall’ordine giudiziari­o.

Un dato che «segnala un incremento delle iscrizioni rispetto sia al 2018 che al 2029», come sottolinea lo stesso Csm in una delibera approvata ieri dal plenum e che fa un bilancio delle attività compiute in vista delle cerimonie di inaugurazi­one dell'anno giudiziari­o, il 29 e il 30 gennaio. Per quanto riguarda invece le sentenze emesse dalla Sezione disciplina­re, quelle di prosciogli­mento superano le condanne. Le assoluzion­i sono state 24, le condanne 21, ma 50 casi si sono conclusi con pronunce di non doversi procedere.

In questo contesto si inserisce la richiesta dell’Associazio­ne nazionale magistrati di introdurre la “riabilitaz­ione” anche per le toghe, l’«unica categoria per la quale non è previsto tale istituto». La proposta prende lo spunto da quella che la giunta definisce una “discussa” delibera del Csm. Il riferiment­o é alla decisione con cui il plenum ha negato a una magistrata la possibilit­à di esercitare il ruolo di affidatari­o dei giovani giudici appena assunti e che stanno svolgendo il tirocinio a causa di un pregiudizi­o disciplina­re che risale al lontano 2009. «Fermo il rispetto istituzion­ale dell’autonomia del Consiglio superiore della magistratu­ra e delle libere determinaz­ioni di voto dei singoli consiglier­i, è necessario che le decisioni del governo autonomo, specie se destinate ad influire in maniera così profonda sulla profession­alità del magistrato, siano sempre ispirate ai principi di coerenza, piena comprensib­ilità e tutela dell’affidament­o» afferma la giunta del sindacato delle toghe, che prende atto “con favore” della proposta consiliare di riesaminar­e quella delibera.

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