Nuovi ritardi di Pfizer: dosi rinviate per gli over 80
L’azienda americana riduce di 100mila dosi (20%) il prossimo lotto dopo il taglio del 29% dei giorni scorsi. Stop alle nuove somministrazioni in Campania, Lazio, Emilia e Toscana
La settimana prossima l’ Italia avrà il 20% in meno di dosi del vaccino Pfizer previste dagli accordi, con un’ ulteriore riduzione di circa oltre a quella di 165 mila( il 29%) già imposta unilateralmente questa settimana dalla casa farmaceutica americana. A rischio le vaccinazioni degli over 80.
Pfizer taglia ancora - stavolta del 20% - le nuove consegne di vaccini attese lunedì. E l’effetto sarà immediato: slittano le prime vaccinazioni agli over 80 che sarebbero partite nei prossimi giorni perché la priorità sarà data a chi, già vaccinato, deve ricevere la seconda dose per conquistare l’ambita immunizzazione. Per la campagna vaccinale è una nuova pesante tegola dopo il taglio deciso unilateralmente dal colosso americano del 29% nel lotto consegnato nei giorni scorsi (330 mila dosi invece di 470mila),.
Anche la prossima tranche subirà una decurtazione di quasi 100mila dosi (il 20%). Una brutta notizia, annunciata ieri dal commissario Domenico Arcuri che smentisce sia le rassicurazioni di Pfizer che il giorno prima parlava di un ritorno graduale alla normalità che quelle di Bruxelles dove un portavoce della Commissione Ue poche ore prima delle parole di Arcuri garantiva il ritorno delle consegne al 100 per cento. Un nuovo schiaffo che dovrebbe riguardare anche gli altri Paesi Ue per il quale il commissario conferma l’intenzione di passare alle vie legali con l’Avvocatura di Stato che sta studiando le carte.
Se il primo taglio aveva provocato un forte rallentamento delle vaccinazioni «per mancanza di materia prima» con una discesa di inoculazioni «passate - ricorda Arcuri - da 80mila al giorno a 28mila di media negli ultimi giorni», in pratica poco più di un terzo. Ora il nuovo taglio del 20%. produrrà nuovi pesanti effetti: il primo è che gran parte del nuovo carico in arrivo da lunedì sarà destinato ai richiami. Ieri erano 1.266.402 gli italiani immunizzati con la prima dose e solo 18.871 quelli con tutte e due. Il secondo effetto è lo slittamento dell’avvio delle vaccinazioni dei 4,4 milioni di over 80: «Se avessimo avuto tutte le dosi queste vaccinazioni sarebbero già partite dappertutto», ha assicurato ancora il commissario. Che ha però garantito che non ci saranno più le disparità registrate la settimana scorsa, con regioni che hanno avuto un taglio anche fino al 60% nelle consegne e altre senza riduzioni decise anche in questo caso autonomamente da Pfizer. La soluzione sarà quella di utilizzare le dosi in arrivo da lunedì anzitutto per compensare «l'asimmetria della settimana scorsa».
Nel frattempo, molti territori hanno rallentato le somministrazioni e diversi le hanno sospese, proprio per garantire i richiami: dalla Campania all’Emilia, dal Lazio (per 4 giorni) alla Toscana. A partire dalla prossima settimana le Regioni però potranno contare sui primi 2.679 tra medici e infermieri per rinforzare la squadra dei somministratori mentre ieri è partita la gara per la realizzazione dei padiglioni: le «primule» progettate da Stefano Boeri che in tutta Italia dovranno accogliere i cittadini per le vaccinazioni. di massa Le aziende hanno tempo fino al 27 gennaio.
Nel frattempo mentre molti Paesi europei sono spaventati dall’esplosione dei casi dovuti alle varianti del virus - dopo l’Inghilterra ieri un boom di casi anche in Francia -in Italia l’epidemia resta stabile: 14.078 i nuovi casi a fronte di 267.567 test (molecolari e antigenici) macon il tasso di positività che sale al 5,2% (era il 4,9%). L'incremento delle vittime, invece, è di 521, che porta il numero complessivo a 84.202. Oggi il nuovo report dell’Iss che dovrebbe confermare un leggero rallentamento dell’R-t con le Regioni che questa settimana non dovrebbero cambiare colore.
Smentite le rassicurazioni della farmaceutica e della Ue. Arcuri conferma l’ipotesi di ricorrere alle vie legali