Autogrill, aumento a sorpresa da 600 milioni
Edizione pronta a fare la sua parte, ma in Borsa il titolo tracolla del 13,3%
Autogrill lancia un maxi aumento di capitale e perde il Borsa oltre il 13%. Il gruppo controllato dalla famiglia Benetton ha fatto sapere che il cda ha proposto ai soci una ricapitalizzazione fino a 600 milioni per supportare i futuri investimenti e cogliere opportunità di acquisizione.
Autogrill lancia un maxi aumento di capitale. Ieri il gruppo controllato dalla famiglia Benetton ha fatto sapere che il consiglio di amministrazione ha proposto ai soci una ricapitalizzazione in opzione fino a 600 milioni per supportare i futuri investimenti e cogliere eventuali opportunità di acquisizione. Per questo motivo il board sottoporrà all’assemblea degli azionisti del 25 febbraio prossimo la proposta di delega quinquennale a realizzare l’operazione ma la previsione attuale è quella di concludere l’aumento entro il primo semestre 2021. «Risulta essenziale il rafforzamento della struttura patrimoniale del gruppo, con la conseguente disponibilità di maggiori risorse per far fronte agli investimenti futuri, per proseguire il percorso di crescita e innovazione del gruppo e per cogliere, con la massima tempestività, le eventuali opportunità offerte dal mercato» riporta la nota. In questo quadro Autogrill sta per definire con un consorzio di banche un accordo di pre- sottoscrizione dell’aumento. «Dopo un 2020 che ci ha visti impegnati a minimizzare l’impatto negativo della pandemia - ha commentato l’amministratore delegato Gianmario Tondato da Ruos oggi, con una maggiore visibilità in un contesto in cui ancora permangono forti fattori di incertezza, iniziamo un percorso di rafforzamento patrimoniale per assicurarci maggiore flessibilità finanziaria e per cogliere eventuali opportunità che potrebbero presentarsi». Un piano che risulta condiviso dal primo azionista di Autogrill, Edizione: la holding di Ponzano Veneto ha fatto sapere a stretto giro di esprimere apprezzamento per la deliberazione relativa alla ricapitalizzazione annunciata. Da qui l’intenzione della holding, a cui fa capo il 50,1% di Autogrill, di dotare la propria controllata Schematrentaquattro delle necessarie risorse finanziarie. Dunque, 300 milioni di euro.
L’annuncio della ricapitalizzazione ha avuto un impatto significativo sull’andamento del titolo in Borsa: le azioni Autogrill sono scese del 13,3% finale a 4,36 euro.
L’impressione, sul mercato, è che la manovra in atto sia figlia di una doppia necessità: primo, riequilibrare una situazione finanziaria del gruppo colpita significativamente dalla pandemia in atto; secondo, valutare opportunità di investimento. Secondo quanto comunicato dalla società lo scorso 9 aprile in una nota ufficiale, «Autogrill a fine marzo 2020 disponeva di risorse finanziarie adeguate – pari a circa 600 milioni di euro – per affrontare un prolungato periodo di emergenza». Secondo quanto ricostruito da Il Sole24 Ore alla fine del 2020, il gruppo poteva contare su poco più di 500 milioni di liquidità che comprendono 250 milioni di finanziamento Sace. In pratica, da aprile 2020 a dicembre 2020 i 600 milioni di liquidità si sono ridotti a poco più di 250 milioni. Un indebolimento patrimoniale che, alla luce della poca visibilità sul futuro, non poteva essere ignorato. D’altra pare c’è chi non esclude che il gruppo guidato da Gianmario Tondato da Ruos possa avere in cantiere una operazione straordinaria, magari in un settore che non necessariamente deve essere affine a quello in cui opera Autogrill, tanto più che in tempi di Covid la diversificazione pare diventata la prima necessità, specie per un gruppo troppo concentrato e legato a doppio filo con una mobilità non più scontata come in passato.
Il mercato, ad ogni modo, è apparso sorpreso dalla manovra annunciata dal gruppo controllato dalla famiglia Benetton. Fidentiis parla di un aumento «significativamente più grande in termini relativi» rispetto a quelli varati da alcuni concorrenti, che evidenzia l’obiettivo non «solo di ribilanciare la sua struttura finanziaria a causa delle perdite causate dalla pandemia ma anche di dotarsi delle risorse per fare acquisizioni». Tuttavia l’aumento sarà «altamente diluitivo», in quanto rappresenta «più del 50% dell’attuale capitalizzazione», pari a 1,1 miliardi, con un impatto negativo sull’utile per azione «di più del 30% fino a quando l’M&A non si materializzerà». «Giudichiamo negativamente l’aumento in quanto conferma l’indebolimento della struttura di capitale e la necessità di risorse alternative per restare competitivi nelle gare per nuovi contratti e acquisizioni», afferma Mediobanca. L’aumento è superiore anche alle previsioni di Equita che, in una nota ai clienti, ricorda di aver recentemente stimato in 400500 la possibile ricapitalizzazione.