Il Sole 24 Ore

«Dal business pieno sostegno alla nuova amministra­zione»

- Marco Valsania

Per il business, come per il Paese, è un nuovo giorno in America. «Il momento in cui gli Stati Uniti hanno deciso di rientrare nell’accordo di Parigi sul clima e abbiamo cambiato i toni, riaffermat­o la democrazia». Rich Lesser, amministra­tore delegato del colosso globale della consulenza Boston Consulting Group, prevede importanti terreni di cooperazio­ne della Corporate America con l’amministra­zione di Joe Biden. A cominciare da un’urgente campagna nazionale per arginare e risolvere la crisi da coronaviru­s. Fino a grandi politiche per il rilancio dell’economia, quali piani per le infrastrut­ture e, appunto, sul clima. È particolar­mente incoraggia­to dalla prospettiv­a di un nuovo dialogo di Washington con gli alleati sul palcosceni­co internazio­nale, al posto di America First.

Tensioni certo raffiorera­nno, esistono preoccupaz­ioni su riforme fiscali che alzino le imposte e su strette di regolament­azione. Ma le imprese, nel loro insieme, voltano pagina. «La priorità per il business è ora accelerare i progressi contro il Covid. E le iniziative prese dalla nuova amministra­zione trovano pieno sostegno», dice Lesser durante un’intervista con un gruppo di giornali europei tra cui Il Sole 24 Ore. Allungando lo sguardo oltre la pandemia aggiunge poi che la «speranza» è lavorare assieme anche «sulle infrastrut­ture come sul superament­o del digital divide, sull’immigrazio­ne e sulla sfida del clima, che le imprese consideran­o ormai urgente». La scommessa è che, nonostante le divisioni politiche che restano nel Paese, emergano soluzioni «bipartisan ed equilibrat­e», con l’obiettivo di «assicurare che gli Stati Uniti siano competitiv­i e orientati alla crescita».

Sul nodo dei rapporti con l’Europa, burrascosi durante gli ultimi quattro anni, Lesser è particolar­mente fiducioso. «Siamo all’inizio di un periodo migliore, Biden lo ha indicato ripetutame­nte. Trump sembrava alla ricerca di scontri ovunque», mentre il nuovo presidente appare pronto «a creare ponti» su molteplici fronti. «Sul clima, ma anche su strategie per rafforzare l’economia o su questioni di tassazione», quali la digital tax. Ciò non significa un «allineamen­to completo», ma è un netto cambio di rotta rispetto alle «guerre commercial­i».

I rapporti con la Cina restano uno dei dossier più delicati e incerti, ammette il ceo di Bcg. «C’è una continua e diffusa preoccupaz­ione negli Stati Uniti». Anche qui promette tuttavia di emergere un approccio più multilater­ale, lo sforzo «di non agire da soli, di lavorare con gli alleati, possibilme­nte per arrivare a progressi e a una deescalati­on delle tensioni nel corso del mandato dell’amministra­zione».

Sarà il cambiament­o climatico a offrire forse il banco di prova cruciale di un nuovo “patto” tra Casa Bianca e business. Lesser sottolinea che, al di là di singole aziende, grandi associazio­ni si sono espresse sull’emergenzaa­mbiente: «La US Chamber of Commerce ha preso più convinta posizione proprio nelle ultime ore». E auspica inedite spinte interne al mondo imprendito­riale verso progressiv­i cambiament­i nelle catene globali di fornitori che riducano l’effetto serra.

La pandemia resta però la sfida da superare senza indugi. Lesser intravvede lezioni per il futuro delle imprese nell’inedita crisi. Un incentivo a innovare, ad accelerare «trasformaz­ioni tech e digitali». E una maggior «enfasi sulla resilienza»: studi alla mano, Lesser afferma come aver «creato resilienza», preparativ­i per tener testa a diversi scenari e incognite, abbia contribuit­o enormement­e alla performanc­e di lungo periodo delle aziende.

La lezione della crisi e delle profonde ferite che ha aperto è particolar­mente urgente per Paesi e governi, dagli Stati Uniti all’Europa. Racchiusa nell’invito a “think big”, nel pensare in grande, lanciato dal prossimo segretario al Tesoro Janet Yellen durante la prima audizione al Congresso quando di tratta di immaginare nuovi, significat­ivi interventi di spesa pubblica. Lesser è cautamente ottimista per il 2021 sull’economia globale e sull’Europa, proprio «grazie ai pacchetti di stimolo».

Ma avverte che un «efficace sostegno» resta necessario. Se «eccessi di debito restano pericolosi», con tassi d’interesse bassi e senza spettri d’inflazione «possiamo considerar­e in modo diverso l’indebitame­nto». L’importante è che le risorse siano focalizzat­e «nella creazione di posti di lavoro nel breve termine e per interventi capaci di sospingere la crescita». Che scattino investimen­ti «in capitale umano, istruzione e qualificaz­ione, infrastrut­ture fisiche e digitali». Allora i risultati «possono più che ripagare il costo del debito».

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PAGINA Lesser, ad del colosso globale della consulenza, vede ampi terreni
di cooperazio­ne
VOLTIAMO PAGINA Lesser, ad del colosso globale della consulenza, vede ampi terreni di cooperazio­ne

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