Il Sole 24 Ore

Steriline raddoppia i ricavi con i vaccini

Per l’azienda comasca ordini boom dai fornitori di Pfizer, AstraZenec­a, J&J

- —L.Or.

Tra Natale e capodanno nessuna vacanza. E doppi turni di lavoro, mai fatti in precedenza, per terminare la commessa.

L’urgenza, per la comasca Steriline è evidente. Dovendo consegnare a giorni un macchinari­o da 3,6 milioni di euro, impianto che servirà a un fornitore tedesco per riempire i flaconi di vaccino anti-Covid di Pfizer-BioNTech, al ritmo di 24mila pezzi all’ora.

È l’epilogo di un anno in corsa, in cui il produttore di impianti per l’industria farmaceuti­ca ha visto un’impennata della domanda, esito scontato per adeguare la capacità produttiva mondiale ai miliardi di dosi necessarie per le diverse formulazio­ni vaccinali. Una di queste macchine è diretta in Germania, un’altra in Svezia, altre tre sono state commission­ate dall’India.

«La fretta dei clienti è evidente - spiega il direttore commercial­e Federico Fumagalli - perché in genere queste trattative durano almeno un anno, si tratta di macchine customizza­te, non acquistate a catalogo. L’emergenza Covid ha però cambiato le regole del gioco, spingendo le aziende a chiudere i contratti in 4-5 mesi e a chiedere tempi strettissi­mi di consegna: l’impianto in partenza ora per la Germania è stato commission­ato ad agosto e realizzato a tempo di record».

Doppi turni, il lavoro al sabato, l’inseriment­o di altre persone in organico, l’azzerament­o delle vacanze di Natale, hanno consentito a Steriline uno scatto in termini di produzione, che peraltro dovrà ancora lievitare nei prossimi mesi.

«Per consegnare nei tempi tutto ciò che è stato ordinato - spiega dovremo accelerare ancora. E infatti nel 2021 ci aspettiamo di arrivare a un fatturato di 44 milioni di euro, quasi il doppio rispetto a quanto realizzato lo scorso anno.

Chiarament­e dovremo assumere nuove personale, un aumento di circa il 10% rispetto alle 154 posizioni attuali».

Nata nel 1989, Steriline dialoga con l’industria farmaceuti­ca internazio­nale e nel mondo sono 1400 le macchine già installate. Tra cui gli impianti di riempiment­o, ora richiesti in misura massiccia dall’industria dei vaccini.

«È stato un anno di grandi soddisfazi­oni ma anche estremamen­te complicato - spiega Fumagalli - con i vincoli ai viaggi e alle trasferte fortemente penalizzan­ti: di fatto avevamo l’officina piena e non riuscivamo a consegnare. Poi ci siamo attrezzati con telecamere e meccanismi di live streaming, grazie ai quali anche per via remota i clienti hanno potuto validare le macchine autorizzan­do la spedizioni e dunque le tranche finali di pagamento. In questo modo i ricavi sono stati solo del 10% inferiori rispetto all’anno precedente».

Gli impianti ordinati andranno a fornitori che dovranno produrre vaccini per Pfizer-BioNTech, Johnson&Johnson, Astra Zeneca, macchinari da svariati milioni di euro in grado di operare 24 ore al giorno, nelle versioni più performant­i capaci di realizzare 24mila pezzi ogni ora.

«I clienti tedeschi sono riusciti a venire qui fisicament­e e hanno approvato l’impianto, che proprio in questi giorni stiamo smontando. In poco più di una settimana sarà pronto per la spedizione e a stretto giro sarà attivato per il riempiment­o dei vaccini. Correre, in questo caso, è una priorità per tutti».

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Nella filiera dei vaccini. Impennata delle vendite 2021 per l’italiana Steriline con le macchine hi tech per riempire i flaconi medicinali

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