Commercialisti: Miani rilancia le specializzazioni
Proposti tre emendamenti alla Giustizia, anche per sbloccare le elezioni
Pandemia e ricorsi stanno rinviando di mesi le elezioni degli Ordini locali e del Consiglio nazionale dei commercialisti. Gli Ordini sono “scaduti” il 31 dicembre e il Consiglio in teoria dovrebbe finire il suo mandato il 13 febbraio.
Il Consiglio nazionale, per cercare di traghettare la categoria fuori da questa situazione di stallo, ha inviato il 20 gennaio al ministero della Giustizia tre proposte emendative del Dlgs 139/2005, che regolamenta la professione.
Il Consiglio nazionale suggerisce diversi interventi, uno per consentire agli organismi scaduti o in scadenza di poter operare a pieno regime - non dovendosi limitare alla sola gestione ordinaria - e di evitare la decadenza d’ufficio dopo 45 giorni dalla mancata nomina, come previsto dall’articolo 3 del Dl 293/94; uno per introdurre la parità di genere nel regolamento elettorale, e il terzo per permettere agli iscritti della sezione A dell’Albo di ottenere il titolo di “specialista”.
«Gli Ordini sono stati informati di queste nostre proposte - racconta il presidente della categoria Massimo
Miani - e saranno chiamati a sostenerle una volta superato il vaglio ministeriale». Tra questi emendamenti la questione delle specializzazioni, secondo Miani, è fondamentale per il futuro della professione. «Il proliferare in questi anni di nuovi albi esterni - afferma Miani - non gestiti dagli ordini ma spesso dai ministeri , che a volte richiedono una formazione diversa e il versamento di quote ulteriori sono la prova che abbiamo sbagliato a non andare avanti su quel percorso; un tema tornato d’attualità anche con le proposte di riforma per la professione forense che puntano molto alle specializzazioni».
L’altro grande tema riguarda le elezioni degli Ordini locali, prima rinviate dal 5 e 6 novembre al 2 e 3 febbraio a causa della pandemia per consentire il voto elettronico - non previsto dall’ordinamento di categoria - e poi sospese dal Consiglio di Stato, con un’ordinanza del 18 dicembre, per il mancato rispetto della parità di genere. Il Consiglio nazionale, attraverso un emendamento, propone di modificare il regolamento per rispettare le pari opportunità ed evitare il rischio di incostituzionalità. «Speriamo di avere la risposta del Ministero prima che scadano i termini per gli emendamenti al milleproroghe - afferma Miani - che devono essere presentati entro il 28 gennaio».
Sulle elezioni si dovrà esprimere anche il Tar del Lazio, che a novembre aveva respinto una richiesta di sospensiva chiesta da una commercialista di Pescara per il mancato rispetto della parità di genere,;decisione che però il Consiglio di Stato non ha condiviso invitando il Tar a un più approfondito esame della questione. La pronuncia è prevista per il 14 aprile e, secondo Miani, gli scenari possibili sono tre: il Tar potrebbe respingere ancora la richiesta con il rischio di un nuovo ricorso al Consiglio di Stato; il Tar potrebbe chiedere l’intervento della Corte costituzionale, con un ulteriore allungamento dei tempi o il Tar potrebbe intervenire sul regolamento elettorale della categoria, con conseguenze non prevedibili; un rischio che l’emendamento ora al vaglio del ministero del Lavoro potrebbe scongiurare.