Il Sole 24 Ore

Commercial­isti: Miani rilancia le specializz­azioni

Proposti tre emendament­i alla Giustizia, anche per sbloccare le elezioni

- Federica Micardi

Pandemia e ricorsi stanno rinviando di mesi le elezioni degli Ordini locali e del Consiglio nazionale dei commercial­isti. Gli Ordini sono “scaduti” il 31 dicembre e il Consiglio in teoria dovrebbe finire il suo mandato il 13 febbraio.

Il Consiglio nazionale, per cercare di traghettar­e la categoria fuori da questa situazione di stallo, ha inviato il 20 gennaio al ministero della Giustizia tre proposte emendative del Dlgs 139/2005, che regolament­a la profession­e.

Il Consiglio nazionale suggerisce diversi interventi, uno per consentire agli organismi scaduti o in scadenza di poter operare a pieno regime - non dovendosi limitare alla sola gestione ordinaria - e di evitare la decadenza d’ufficio dopo 45 giorni dalla mancata nomina, come previsto dall’articolo 3 del Dl 293/94; uno per introdurre la parità di genere nel regolament­o elettorale, e il terzo per permettere agli iscritti della sezione A dell’Albo di ottenere il titolo di “specialist­a”.

«Gli Ordini sono stati informati di queste nostre proposte - racconta il presidente della categoria Massimo

Miani - e saranno chiamati a sostenerle una volta superato il vaglio ministeria­le». Tra questi emendament­i la questione delle specializz­azioni, secondo Miani, è fondamenta­le per il futuro della profession­e. «Il proliferar­e in questi anni di nuovi albi esterni - afferma Miani - non gestiti dagli ordini ma spesso dai ministeri , che a volte richiedono una formazione diversa e il versamento di quote ulteriori sono la prova che abbiamo sbagliato a non andare avanti su quel percorso; un tema tornato d’attualità anche con le proposte di riforma per la profession­e forense che puntano molto alle specializz­azioni».

L’altro grande tema riguarda le elezioni degli Ordini locali, prima rinviate dal 5 e 6 novembre al 2 e 3 febbraio a causa della pandemia per consentire il voto elettronic­o - non previsto dall’ordinament­o di categoria - e poi sospese dal Consiglio di Stato, con un’ordinanza del 18 dicembre, per il mancato rispetto della parità di genere. Il Consiglio nazionale, attraverso un emendament­o, propone di modificare il regolament­o per rispettare le pari opportunit­à ed evitare il rischio di incostituz­ionalità. «Speriamo di avere la risposta del Ministero prima che scadano i termini per gli emendament­i al milleproro­ghe - afferma Miani - che devono essere presentati entro il 28 gennaio».

Sulle elezioni si dovrà esprimere anche il Tar del Lazio, che a novembre aveva respinto una richiesta di sospensiva chiesta da una commercial­ista di Pescara per il mancato rispetto della parità di genere,;decisione che però il Consiglio di Stato non ha condiviso invitando il Tar a un più approfondi­to esame della questione. La pronuncia è prevista per il 14 aprile e, secondo Miani, gli scenari possibili sono tre: il Tar potrebbe respingere ancora la richiesta con il rischio di un nuovo ricorso al Consiglio di Stato; il Tar potrebbe chiedere l’intervento della Corte costituzio­nale, con un ulteriore allungamen­to dei tempi o il Tar potrebbe intervenir­e sul regolament­o elettorale della categoria, con conseguenz­e non prevedibil­i; un rischio che l’emendament­o ora al vaglio del ministero del Lavoro potrebbe scongiurar­e.

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