Governo in cerca dei voti sulla giustizia al Senato. Cresce la spinta per il Conte ter
La relazione di Bonafede verso il rinvio a giovedì Cresce la spinta per il ter
Giuseppe Conte parla solo di vaccini mentre i pontieri continuano a lavorare per puntellare il suo Governo in vista del nuovo showdown, che si terrà giovedì al Senato, quando il Guardasigilli, Alfonso Bponafede, presenterà la relazione sulla Giustizia. Al momento nessuno sarebbe pronto a scommettere sul risultato. I numeri restano fragili e la bocciatura è tutt’altro che improbabile. Al punto che perfino ventiquattr’ore in più sembrano essere utili. L’appuntamento infatti era fissato per mercoledi ma Bonafede ha fatto sapere che la mattina di quel giorno è occupato per impegni istituzionali. La Camera ha così calendarizzato per le 16 dello stesso giorno le comunicazioni del ministro e dunque al Senato lo slittamento a giovedi appare probabile. Anche se non scontato. L’ultima parola spetterà alla Capigruppo di martedì dalla quale già potrebbe arrivare un chiaro segnale di quel che avverà in Aula. Se Italia viva non dovesse votare con la maggioranza passerebbe infatti la scelta dell’opposizione.
In ogni caso bisognerà vedere come i protagonisti di questa partita si presenteranno al fischio d’ inizio. Nel silenzio rimbalza da più parti l’ eco a sostegno del Conte Ter .Bruno Tabacci, il «costruttore» della squadra dei volenterosi, l’ha detto apertamente. E anche nel P dorma i si spinge in questa direzione. Che però continua a non piacere a Conte sospettoso di trappole lungo la strada. Anche se chi ha avuto modo di sondare gli umori dell’inquilino di Palazzo Chigi è convinto che il premier potrebbe fare una «mossa» a sorpresa entro i primi giorni della settimana e comunque prima dell’atterraggio in Parlamento della relazione di Bonafede. E c’è chi non esclude che la mossa possa essere proprio quella delle dimissioni per ricostruire un nuovo Governo, il Conte ter. A quel punto anche il voto su Bona fede avrebbe un valore relativo.
Allo stato radio Parlamento registra che il numero dei responsabili resta fermo a quello di martedì scorso. Anzi, sulla Giustizia il Governo rischia di perdere anche qualche voto. Proprio per questo dal vicesegretario dem, Andrea Orlando, è arrivato un esplicito attuale Guardasigilli, a dare un chiaro «segnale di apertura» indirizzato in primis «alle forze con le quali si vuole dialogare». In altre parole evitare una relazione autoreferenziale di stampo giustizialista, altrimenti« si sbattere» e il risultato sarà di avere ancora meno di quei 156 voti ottenuto martedì scorso. Sandra Lo nardo, moglie di Clemente Mastella e« volenterosa », ha già anticipato il suo «no». Ma l’ esito finale dipende soprattutto dall’ atteggiamento di Italia viva. Se dovesse sommare i suoi voti a quelli dell’opposizione, Bona fede alias Conte non avrebbe scampo. Ameno chela somma di assenze improvvise e qualche generoso ripensamento dell’ ultimo minuto non consentano al Governo di superare anche questa prova. Ma difficile poter pensare di andare avanti così. La possibilità di riallacciare i rapporti con Renzi al momento continua ad essere esclusa. Non solo da Conte ma anche dal Pd. Il partito di Nicola Zingaretti invece punta sul recupero di almeno una parte dei renziani alla causa dellamomento però non si vedono diserzioni. Goffredo Bettini, continua a ripetere che l’unica possibilità è «ostruire un gruppo politico dentro il Parlamento », altrimenti c’ è solo il ritorno al voto. E questa( perora) è la linea del Nazareno ribadita anche da Orlando che ritiene« impercorribile» la strada di un Governo con un altro premier. Ma è una linea che nel partito e soprattutto tra i gruppi parlamentari scricchiola. L’ex ministra Marianna Madia ieri l’ha detto apertamente. E scricchiola anche il centrodestra. Silvio Berlus coni è tornato a parlare di Governo di unità nazionale anche se-ha detto -« il rifiuto di P de M5 sav vicina le elezioni anticipati». Tajani, numero due azzurro, a chi in Italia invocalachiarisce che questa« non ha nulla ache vedere con lamaggioranza Giuseppi». Mal’ Udc Paola Binetti è certa che dopo il voto su Bonafede «comincia un’altra storia».
Il calendario
Nello stallo della crisi di governo il banco di prova della tenuta della maggioranza sarà in settimana la relazione del ministro Alfonso Bonafede in Senato. Un tema divisivo quello della giustizia su cui l’esecutivo rischia di perdere voti. A fissare il calendario sarà martedì la capigruppo ma per impegni istituzionali del ministro la relazione potrebbe tenersi mercoledì pomeriggio alla Camera e slittare giovedì a Palazzo Madama.
Per il vicesegretario dem Andrea Orlando «sarà un passaggio molto difficile non si discuterà davvero della relazione di Bonafede, ma della politica sulla giustizia fatta nei mesi scorsi. Il segnale che chiedo» al Guardasigilli «è una relazione di apertura alle forze a cui si chiede di dialogare che non sia solo di rivendicazione sull'operato del passato»