Il Sole 24 Ore

Vaccini, allarme per i ritardi Nel primo trimestre taglio del 50%

Dopo Pfizer frena anche AstraZenec­a, piano da riscrivere. Conte: «Inaccettab­ile, attiveremo iniziative legali». Scoppia anche il caso siringhe. Lombardia, scontro Fontana-Speranza

- Barbara Fiammeri

La campagna vaccinale andrà rivista. O meglio: «Rimodulata». Nell’incontro svoltosi ieri tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissari­o per l’emergenza Domenico Arcuri con i vertici di AstraZenec­a è arrivata la conferma da parte dell’azienda farmaceuti­ca della riduzione del 60% delle dosi previste. «Tutto questo è inaccettab­ile», ha commentato il premier Giuseppe Conte sottolinea­ndo che l’Italia rischia di ricevere 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni nel primo trimestre. Dopo il calo per Pfizer ora quello di AstraZenec­a, che peraltro non ha ancora ricevuto il via libera dell’Ema previsto in settimana. Cioè i due principali fornitori (poi viene Moderna) dei primi sei mesi di campagna, quando dovrebbero risultare vaccinati almeno tutti gli adulti sopra i 60 oltre le categorie a rischio. Da tener presente che la sola popolazion­e over 80 è di 4,4 milioni di persone, e altri 13,4 milioni sono coloro di età tra i 60 e i 79 anni. Un obiettivo difficilme­nte raggiungib­ile a questo punto. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ha confermato che ora si apre una «riflession­e sulla rimodulazi­one della campagna vaccinale», anche perché oltre al taglio delle dosi bisogna fare i conti con il «tipo di approvazio­ne che verrà data». In altre parole se - come sembra - il vaccino AstraZenec­a non sarà somministr­abile agli over 55 bisognerà capire chi vaccinare per primo. Il governo, con il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, ha convocato ieri le regioni assieme a Speranza e Arcuri per aggiornare il piano vaccinale presentato dal ministro della Salute al Parlamento il 2 dicembre e in base al quale nel primo trimestre del 2021 sarebbero dovute arrivare in Italia 28 milioni e 269mila dosi mentre se va bene ne avremo la metà.

Conte ha ribadito che l’Italia ricorrerà «a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali» contro queste «gravi violazioni contrattua­li» da parte delle due aziende, rivendican­do «il rispetto degli impegni» assunti. Domani l'Avvocatura dello Stato procederà contro Pfizer su tre canali: una diffida per inadempime­nto da presentare in Italia, un esposto ai pm per potenziale danno alla salute e una richiesta a nome del governo italiano e delle regioni al foro di Bruxelles per inadempime­nto. Anche Bruxelles si è mossa.

Domani è stata calendariz­zata una riunione del Comitato direttivo sui vaccini con AstraZenec­a «per discutere sui ritardi delle consegne» che riguardano non solo l’Italia ma tutta Europa, così come quelli di Pfizer.

Nel frattempo è divampato ieri lo scontro fra Regione Lombardia e ministro Speranza sulla retrocessi­one in zona rossa della Regione per errore. Speranza sostiene che la colpa è della Lombardia: avrebbe mandato dati errati poi rettificat­i. Per la Regione

invece l’errore è stato fatto a Roma. Per questo il governator­e Attilio Fontana promette di andare fino in fondo con i ricorsi.

Come se non bastasse scoppia anche la polemica sulla mancanza di siringhe di precisione grazie alle quali si può ricavare da una singola fiala di vaccino di Pfizer 6 dosi anziché 5. L’Ansa riferisce che da alcuni Centri vaccinali di diverse Regioni (tra cui Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna) viene segnalata la scarsità di siringhe grazie alle quali «potremmo tentare di colmare il gap» provocato dal ritardo delle forniture. Arcuri sostiene che non è vero che manchino le siringhe di precisione «ne è stato distribuit­o un numero inferiore per la banale ragione che Pfizer ci ha inviato meno fiale» e lo stesso avverrà la prossima settimana poiché «arriverann­o il 20% di fiale in meno rispetto a quanto comunicato». L’Emilia Romagna dichiara di non avere carenza di siringhe.

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L’esito finale del voto in mano a Iv La linea ufficiale Pd resta «Conte o voto» ma non tutti sono più disposti a «morire per il premier»

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«Gravi violazioni contrattua­li». Il premier Giuseppe Conte ha rivendicat­o i rispetto degli impegni da parte di Pfizer e AstraZenec­a ANSA

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