Il Sole 24 Ore

Recovery plan, scadenze più flessibili

Non più tassativa la deadline prevista dal regolament­o Prima eccezione l’Olanda

- Giuseppe Chiellino

Diventano più flessibili i tempi per la presentazi­one alla Commission­e europea della versione definitiva del Recovery Plan. La scadenza del 30 aprile, indicata nel regolament­o ora all’esame del Parlamento e del Consiglio, per forza di cose deve essere interpreta­ta non in modo tassativo ma come una regola generale che dunque consente le eccezioni. Tanto è vero che nell’ultima versione del regolament­o, poco prima di Natale, è stata inserita l’espression­e “as rule”, di regola. Cioè, non necessaria­mente. Questo, fanno notare a Bruxelles, consentirà per esempio a paesi come l’Olanda, dove il 17 marzo si terranno le elezioni politiche generali, di avere il tempo di formare un nuovo governo e di redigere e presentare il proprio piano nazionale di ripresa e resilienza. Non è detto che quella olandese sarà l’unica eccezione, anche se l’auspicio è che non accada. Perché più tardi arriverà il piano, più tardi sarà approvato e meno tempo ci sarà a disposizio­ne per realizzarl­o.

Quanto alla scadenza di metà febbraio, spesso richiamata nel dibattito anche dalle autorità italiane, in realtà non è indicata formalment­e da nessuna parte perché è una data “mobile”, nel senso che si riferisce all’entrata in vigore del regolament­o di Next Generation Eu, dopo che ci sarà stato il via libero definitivo di Parlamento e Consiglio, dopo l’accordo politico raggiunto a dicembre. Nel momento in cui il regolament­o entrerà in vigore, ciascun paese potrà presentare formalment­e a Bruxelles il proprio piano. Ogni paese decide quando mandarlo, ma prima di quella data non avrebbe alcun valore legale.

C’è poi un’altra scadenza ballerina: quella degli anticipi del 13% che per l’Italia valgono 20-21 miliardi di euro. Per poterli pagare la Commission­e comincerà ad emettere gli “eurobond”, ma prima dovrà attendere l’approvazio­ne in tutti gli Stati membri della direttiva sulle risorse proprie che autorizza l’emissione di debito comune. Se non ci saranno intoppi, non prima di metà maggio.

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