«Macchinari e logistica tra i settori d’interesse»
Uno fra gli obiettivi dell’Acfta è aumentare l’attrattività del continente verso le imprese internazionali. Incluse quelle italiane, anche se bisognerà attendere «il medio periodo» prima che l’intesa dia i suoi frutti. Lo pensa Marina Mira d’Ercole, consulente al think tank The European House Ambrosetti.
Quali settori potrebbero interessare le imprese italiane?
Vari. Il comparto dei macchinari funzionali all’industrializzazione interna, il packaging per garantire food security standard, ma anche tutto il settore della logistica e dei trasporti a partire dai comparti del ferroviario per il trasporto merci.
A proposito di trasporti: l’auto?
Anche l’automotive è un settore che dovrebbe svilupparsi per grandi cluster regionali, e farà da leva a una filiera locale di componenti. Infine tutto il settore energetico anche in vista dello sviluppo della green economy, le costruzioni e l’agro-processing e la cessione di tecnologie su vari fronti, dal digitale al know how di processo (ad esempio water management).
I Paesi da tenere d’occhio?
Il Sudafrica, che incide sul 30% del Pil africano, il Ghana ma anche la Costa d’Avorio, il Kenya e i Paesi dell’Africa del Nord. La Nigeria è meno aperta di altre economie africane, ma per dimensione può avere un suo potenziale.
I limiti dell’accordo non mancano...
Credo che il problema più grande, oltre al tema della complessità implementativa, siano le improvvise crisi politiche. Nessuno pensava a una crisi così importante in Etiopia, o all’instabilità nel Mozambico del Nord, alla crisi dei Paesi del Sahel o l’irrisolta stabilizzazione della RDC.
La Ue che ruolo può giocare?
Può e deve posizionarsi come partner privilegiato. Non solo perché una maggior presenza e sforzo di cooperazione è di reciproco interesse economico, politico e sociale (si pensi al tema migratorio) ma perché c’è un tema di legame culturale che va coltivato. La Cina fa storia a sé, Russia e Turchia si inseriscono in Stati più fragili e sono quindi forze non certo unificanti. L’Accordo è un’occasione per ristabilire un rapporto.