Dalla Juventus al Milan, i club a caccia di nuovi ricavi tra Fortnite e criptovalute
Le difficoltà nell’ottimizzare i ricavi nel mondo reale stanno spingendo i club calcistici verso opportunità virtuali, nel vero senso della parola. Dai videogiochi alle criptovalute, le società di calcio hanno iniziato a testare soluzioni alternative già da prima della pandemia di Covid-19. La crisi generata dall’emergenza sanitaria ha fatto il resto, portando alcuni tra i principali brand calcistici europei ad affiancare il proprio nome a colossi del gaming o piattaforme finanziarie online.
L’approdo virtuale maggiormente ricercato dai club in queste prime settimane del 2021 si chiama Fortnite. Il videogioco prodotto da Epic Games, prima che il mondo dovesse fare i conti con il Coronavirus, aveva generato ricavi per circa 1,8 miliardi di dollari (in calo rispetto al 2018, quando registrò incassi per 2,4 miliardi). Adesso prova a raccogliere una fetta rilevante di pubblico attraverso partnership strategiche con club calcistici e altri personaggi legati al mondo del pallone.
Su tutti, Pelé. La nuova campagna lanciata da Fortnite vede infatti la leggenda brasiliana come testimonial, con tanto di «Pelé Cup» lanciata in settimana. Un torneo nel quale i videogiocatori possono creare il proprio personaggio utilizzando le divise di una delle 23 società partner: Inter, Juventus, Milan e Roma per quanto riguarda le italiane, ma anche Manchester City, West Ham, Wolverhampton, Siviglia, Schalke 04, Borussia Mönchengladbach, Wolfsburg, Celtic, Rangers e Sporting, limitatamente ai club europei. Tra le squadre legate a questo progetto sono presenti anche tre club di Mls (Atlanta, Los Angeles e Seattle Sounders), i giapponesi del Cerezo Osaka, gli australiani di Melbourne City, Sydney Fc e Western Sydney Wanderers, fino ai brasiliani di Santos e Bahia. «Il calcio è costantemente uno dei principali sport che i nostri giocatori chiedono di vedere e provare su Fortnite - ha dichiarato Nate Nanzer, responsabile delle partnership globali di Epic Games - siamo entusiasti di collaborare con alcuni dei più grandi club al mondo e con icone come Pelé per portare il calcio ai fan di Fortnite in tutto il mondo nei loro tornei competitivi».
Per le società calcistiche è un ulteriore passo in avanti nel mondo del gaming. Già da tempo, per quanto riguarda i campionati italiani, diversi club hanno aperto la porta agli eSports: Empoli, Genoa e Sampdoria sono stati i pionieri del calcio virtuale, che nelle ultime due stagioni ha avuto un exploit in quasi tutta la Serie A, dalla partnership esclusiva tra Juventus e Konami agli accordi tra società e team virtuali (Inter e Qlash, Roma e Fnatic), più altri progetti sparsi su tutto lo Stivale. Con Fortnite, però, si è tagliato il cordone ombelicale col pallone, aprendo la strada a una collaborazione legata al mondo dei videogiochi non calcistici.
Di virtuale, però, non ci sono soltanto i videogame. Il diffondersi delle criptovalute ha attirato l’interesse del calcio italiano, dapprima sotto forma di sponsorizzazioni (la prima nel 2014, con l’accordo tra Chievo e Jetcoin), poi con la creazione di veri e propri asset digitali. È quello che ha fatto la Juventus, uno dei club partner di Socios.com, piattaforma che mette a disposizione dei fan token per tifosi (dei gettoni che danno accesso a un sistema di votazione), ma che nel caso dei bianconeri ha permesso l’ingresso nel mondo del trading su Binance, Paribu e Upbit, alcune delle principali crypto exchange globali. I campioni d’Italia, insieme al Paris Saint-Germain, hanno lanciato sul mercato i loro token lo scorso 21 dicembre ed entrambe hanno generato un volume cumulativo pari a 300 milioni di dollari. Oltre alla partnership con la Juventus, Socios.com può vantare altri partner calcistici globali (su tutte, Barcellona e Atletico Madrid), mentre in Italia ha raggiunto accordi con Roma, Novara e di recente col Milan, ultimo club in ordine cronologico ad aver creato un proprio fan token.