Pelle, un must senza tempo
Praticità e duttilità, comfort e durata: caratteristiche uniche che rendono intramontabile uno dei materiali più classici per divani, letti e non solo
Tra le tante spiegazioni del colossale successo dei period drama, le serie televisive in costume come “Downton Abbey” o il più recente “Bridgerton”, c’è sicuramente il potere rassicurante del passato per evadere da un presente non troppo confortante. Stessa cosa sembra accadere nel mondo dell’arredamento, ma anche nella moda, con il ritorno di un materiale classico, durevole e prezioso come la pelle, alleato affidabile di artigiani prima e di designer poi fin da quando, alla fine del Settecento, venne utilizzato per creare quello che forse è il divano più conosciuto di tutti i tempi, il Chesterfield. Il segreto del successo del solido sofà capitonné commissionato da lord Phillip Stanhope, quarto conte di Chesterfeld, a un artigiano londinese, sta tutto in quella pelle liscia e gradevole al tatto, molto resistente e soprattutto facile da pulire voluta dal nobiluomo inglese che ne aveva potuto apprezzare le qualità viaggiando sui sedili in cuoio delle carrozze.
Riproposto con costanza nel tempo, l’iconico divano è il longseller di Poltrona Frau, presentato per la prima volta nel 1912 da Renzo Frau con il nome di Chester, la cui attuale evoluzione, Chester Line, è oggi proposta con il nuovo sistema cromatico Colorsphere ideato dal cromatologo e textile designer Giulio Ridolfo. Si tratta di ben 73 tinte differenti che hanno l’obiettivo di attualizzare la gamma dei colori proposti dall’azienda di Tolentino e renderla in grado di soddisfare le esigenze del mercato, un’operazione di rilettura alla Bridgerton per traghettare nel nuovo millennio un oggetto senza tempo.
La ricerca sui colori caratterizza anche i nuovi prodotti di Baxter, azienda che da 30 anni lavora con la pelle. «Da sempre riteniamo rappresenti un materiale caldo, avvolgente e accogliente che riesce a donare una sensazione di elevato comfort a chi ne fa uso», spiega Paolo Bestetti, Ceo di Baxter. «Questo periodo in particolare ci ha portati a vivere a pieno le nostre case, amplificando così questa sensazione. La ricerca di quest’anno ha come comune denominatore la parola comfort, riferito a tutte le forme che vengono modellate ispirandosi alla natura. La casa si trasforma in un nido che ci accoglie; gli angoli si smussano e tutto ruota attorno alle forme di sassi, rocce levigate dal tempo ed elementi vegetali”, conclude Bestetti. Un pensiero che si fa concreto nel nuovo divano Milano firmato da Paola Navone che è una rilettura contemporanea e rassicurante del classico capitonné. Morbidissimo, a partire dalla scelta delle pelli con cui può essere realizzato, non ha braccioli, ma le estremità si sollevano quasi a voler stringere chi si siede in un abbraccio. Accogliente pur nella sua sobrietà contemporanea anche Azul, il letto progettato da Nicola Gallizia per Molteni: due fogli in cuoio rigenerato cuciti che non lasciano spazio a elementi superflui. Basta la piega, appena accennata, delle estremità della testata a suggerire quel senso di protezione che regala sonni tranquilli. Sintesi progettuale e semplicità guidano un altro progetto in sintonia con il momento: Tucano, scrittoio disegnato da Monica Förster Design Studio per Zanotta. «Volevamo creare un pezzo che avesse un tocco classico senza tempo ma, allo stesso tempo, un’aura di ruvidezza e approccio contemporaneo», racconta Monica Förster per descrivere quest’elegante scrivania per l’home working che proprio nell’uso di un materiale tattile e consistente come il cuoio trova il punto d’equilibrio. Il risultato è infatti un design etereo e materico allo stesso tempo: una struttura tubolare di acciaio piegato – verniciato nero opaco – su cui poggia un sottile piano in cuoio, realizzato in un unico pezzo, che si adagia e si conforma alla struttura. Un oggetto pensato per essere unico grazie all’invecchiamento del cuoio che nel tempo rivela la piacevole sensazione del vissuto facendone un mobile sempre in sintonia con gli ambienti domestici. È il tocco che si potrebbe definire umano dei mobili che hanno per protagonista il cuoio, come la panca MT Bench di Ritzwell, disegnata da Shinsaku Miyamoto, recentemente premiata con l’Archiproducts Design Award. La seduta in fasce di cuoio intrecciate si sposa perfettamente alla struttura in legno di noce o rovere e acciaio ed è un’equilibrata sintesi di tradizione e modernità.
L’incontro tra design e artigianato, complice il cuoio, ha dato vita all’ennesima evoluzione di Neil, la seduta progettata da Jean-Marie Massaud per Mdf . Neil Leather è un prodotto sofisticato che alla leggerezza della struttura portante in acciaio cromo nero accosta il rivestimento in cuoio pieno fiore a forte spessore esaltato da particolari come le cuciture con filato a spessore e i bordi tinti in colore. Di dettagli sartoriali si può parlare a buon diritto per Belt, geniale quanto sorprendente sistema di illuminazione dei fratelli Bououllec per Flos che vede il cuoio come cuore del progetto. La linea di luce è avvolta all'interno di un rivestimento trattato con coloranti naturali, una cintura, come dice il nome, che alterna morbidezza e rigidità a seconda della funzione e che può essere declinata in diverse lunghezze e dimensioni. Ancora una volta è ancorandosi a un materiale così classico e atemporale che il design può permettersi di guardare avanti.