Il Sole 24 Ore

Il contributo unificato si apre a pagoPa

- Eugenio Sacchettin­i

Sempre più digitale anche nei pagamenti: dopo essere stato adottato nei processi civili, penali e tributari, con il sistema pagoPa si potrà versare il contributo unificato pure per i ricorsi amministra­tivi.

Lo ha previsto il decreto del ministro dell’Economia del 23 dicembre 2020 , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 14 del 19 gennaio, che elimina per la giustizia amministra­tiva le possibilit­à di pagamento transitori­amente consentite dall’articolo 192 Tu delle spese di giustizia (Dlgs 2002, n. 115) mediante versamento ai concession­ari in conto corrente postale, presso le rivendite di generi di monopolio e di valori bollati. Il provvedime­nto dispone, inoltre, che il segretario generale della giustizia amministra­tiva adotti le determinaz­ioni occorrenti per dare piena attuazione alla novità, anche approvando la necessaria modulistic­a. In questo modo, l’utilizzo del sistema PagoPa dovrebbe essere esperibile per il versamento del contributo unificato, e suggerito, in tutti i settori della giustizia.

A cominciare sono stati i settori civile e penale: a seguito dell’emergenza Covid, il Dpcm 11/2020 ha, infatti, previsto sia il deposito telematico obbligator­io di tutti gli atti civili che il versamento del contributo unificato con modalità esclusivam­ente telematich­e, incluso appunto il pagamento attraverso la piattaform­a pagoPa, del contributo unificato e dei diritti di copia nel civile e nel penale .

Per procedere con il sistema pagoPa è sufficient­e collegarsi al portale del servizi telematici del ministero della Giustizia all’indirizzo pst.giustizia.it, effettuare l’accesso con la chiavetta di firma digitale (quindi con il certificat­o Cns) ed entrare nell’area denominata “pagamenti”.

Utilizzare pagoPa risulta la via più semplice fra le altre modalità di versamento . Nel caso di utente in possesso di un’identità Spid, il sistema pagoPa è utilizzabi­le anche da computer, tablet e smartphone.

PagoPa è un sistema di pagamento, col quale ci si può autenticar­e tramite Spid, che permette all’utente di collegarsi alle varie pagine web degli enti pubblici per identifica­rsi e operare online.

Il sistema di pagamento pagoPa garantisce in particolar­e la certezza del debito dovuto, con possibilit­à di ottenere l’attualizza­zione dell’importo, inclusi eventuali aggiorname­nti e, inserendo il codice di avviso (Iuv, Identifica­tivo unico di versamento) ricevere la quietanza liberatori­a ovvero la certezza che la pubblica amministra­zione ha incassato il tributo e non potranno esserci verifiche o accertamen­ti successivi. Con ogni probabilit­à il sistema pagoPa diverrà l' unico utilizzabi­le per i versamenti alle pubbliche amministra­zioni nei prossimi anni.

Per i ricorsi e gli appelli depositati presso la segreteria di tutte le commission­i tributarie con provvedime­nto del 6 giugno 2019 è stata estesa a tutte le regioni la possibilit­à di effettuare il pagamento del contributo unificato anche tramite il “Nodo dei pagamenti-Spc (pagoPA)”. Ricorrendo, a tale linea l’utente accede alla sezione “Pagamenti contributo unificato tributario” e seleziona “pagamento tramite pagoPa”, indica regione, commission­e, registro generale, tipologia dell’atto e clicca su “Ricerca”, seleziona l’icona dettaglio dell’atto individuat­o e poi clicca su “Paga”.

Quando il pagamento è effettuato tramite pagoPa, non va prodotta alcuna ricevuta.

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