Fico oggi al Colle Al tavolo per il programma scontro sul Mes
Convergenza sulla necessità di riformare il reddito di cittadinanza Restano toni molto differenti. La conclusione sul programma prevista stamattina
Oggi il presidente della Camera, Roberto Fico, riferirà al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’esito del suo mandato esplorativo. Al tavolo di programma ieri scontro tra Italia Viva e M5S sul fondo salva Stati (Mes) e sull’opportunità di scrivere un documento programmatico. I lavori ripartono questa mattina alle 9.
Il tavolo tecnico.
Ancora una volta a surriscaldare gli animi è stato il Mes. Quando Davide Crippa ha respinto anche l’ipotesi di un ricorso parziale al salvastati avanzata dai renziani, perfino il mite Bruno Tabacci ha reagito alzando il tono della voce assieme ai capigruppo del Pd Marcucci e Delrio. Il Mes in realtà resta sullo sfondo ed è utile semmai solo per testare la temperatura raggiunta ieri nel vertice tra i capigruppo della maggioranza, convocato dal presidente della Camera Roberto Fico che oggi salirà al Quirinale per riferire al Capo dello Stato della sua “esplorazione”.
L’accordo per il “patto” che dovrebbe favorire la nascita del C0nte ter ancora non c’è. Ma c’è comunque la volontà di proseguire il confronto e vista l’aria che tira non è poco. In ogni caso non ci sarà certo un documento finale come avrebbero voluto i renziani. Se il Governo nascerà a siglare il «patto» dovrà essere il premier.
I temi divisivi restano: dalla Giustizia alla gestione del reddito di cittadinanza, dalle grandi opere alla legge elettorale, alla gestione della campagna di vaccinazione e naturalmente anche del Recovery. Anche se lo scontro vero come al solito sarà soprattutto sulla composizione della squadra, a partire dalla poltrona del premier, di cui ieri, almeno tra i partecipanti attovagliati per l’occasione nella Sala della Lupa di Montecitorio, giurano non si sia parlato.
Qualche passo avanti in verità c’è stato. L’ipotesi di «migliorare» il reddito di cittadinanza non è stata respinta dai rappresentanti M5s che puntano però soprattutto a rivedere la parte sulle politiche attive. Questo significa che può anche cadere la testa dell’attuale presidente dell’Anpal Domenico Parisi, voluto a suo tempo da Luigi Di Maio ma che dopo i deludenti risultati con i suoi navigator non ha più sponsor. In realtà l’attenzione di Italia viva era anche rivolta al presidente dell’Inps Pasquale Tridico ma su questo i pentastellati hanno fatto muro. E a proposito di politiche attive Delrio e Marcucci hanno chiesto a nome del Pd un piano per l’occupazione femminile, la parità salariale e la riforma del sistema degli ammortizzatori sociali attraverso l’introduzione del cosidetto «ammortizzatore unico» mentre M5s è tornato a rilanciare il salario minimo parallelamente all’introduzione dell’equo compenso per professionisti e autonomi.
Il capitolo Giustizia è ancora da scrivere ed è quello più pericoloso. I renziani propongono una bicamerale per la riforma in modo da coinvolgere anche l’opposzione. e vogliono cancellare la riforma della prescrizione.Qui certamente decisivo sarà il nome del Guardasigilli (la mancata conferma di Bonafede servirebbe a conciliare le diverse anime della maggioranza). Sempre i renziani vorrebbero anche una bicamerale per le riforme istituzionali e la legge elettorale. Per Pd, M5s e Leu però la legge elettorale dovrà essere proporzionale. Iv pur ribadendo il favore per il maggioritario non chiude ma chiede in cambio la reintroduzione delle preferenze, che piace anche a M5s. Al momento la sintesi non c’è così come aperta resta la partita sulla gestione del Recovery. Nessuna risposta anche sulla campagna di vaccinazione. Non è un mistero che il commissario Domenico Arcuri sia nel mirino di Renzi. Difficilmente però la risposta arriverà dal tavolo programmatico. Si ricomincia stamane e si andrà avanti fino all’ora di pranzo. Dopodiché toccherà a Fico portare la sintesi al Colle.
l capitolo Giustizia è ancora da scrivere ed è quello più pericoloso. I renziani propongono una bicamerale