Il Sole 24 Ore

Oltre 700mila morti e 400mila nati

Il presidente dell’Istat Blangiardo: saldo naturale a -300mila, come nel 1918

- — D.Col.

«Nella demografia di questa Italia del 2020, due sembrano essere i confini simbolici destinati a infrangers­i sotto i colpi del Covid-19 e dei suoi effetti, diretti e indiretti: il margine superiore dei 700 mila morti - oltre il quale nell’arco degli ultimi cent’anni ci si è spinti giusto all’inizio (1920) e quindi nel pieno dell’ultimo conflitto mondiale (1942-1944) - e il limite inferiore dei 400 mila nati, una soglia mai raggiunta negli oltre 150 anni di Unità nazionale». È quanto ha scritto ieri il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo. Il doppio risultato negativo, che Istat renderà noto nelle prossime settimane, determiner­à un valore negativo del saldo naturale oltre le 300 mila unità: «Un risultato - scrive Blangiardo - che, nella storia del nostro Paese, si era visto unicamente nel 1918, allorché l’epidemia di “spagnola” contribuì a determinar­e circa metà degli 1,3 milioni di decessi registrati in quel catastrofi­co anno». Le valutazion­i del presidente dell’Istat sono basate sui dati forniti dall’Anagrafe della popolazion­e residente. Riguardo ai decessi, in particolar­e, la prospettiv­a è di 726mila casi su base annua, per una media giornalier­a di 1.990 morti. Con un aumento di 223 unità rispetto al quinquenni­o precedente; in linea con il dato ufficiale delle circa 200 persone mediamente decedute ogni giorno in corso d’anno per Covid. Sul fonte delle nascite, l’ipotesi basata su dati ancora provvisori è che l’anno si sia chiuso tra un minimo di 398mila nati e un massimo di 402mila.

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