Fico punta all’intesa entro oggi Renzi alza ancora la posta
Il presidente della Camera conta di concludere l’esplorazione con un doppio accordo su programma e Conte. Ma il leader Iv non scioglie la riserva e in serata rilancia su Mes e giustizia
Al Quirinale.
La speranza di Roberto Fico è quella di riuscire a salire al Colle entro stasera con un’intesa politica complessiva sul programma e sul nome di Giuseppe Conte premier. Ma il punto fragile della trattativa resta sempre lo stesso: Matteo Renzi ancora non ha sciolto la riserva proprio su Conte. E ha continuato senza sosta ad alzare l’asticella su ogni fronte. «Inspiegabili gli arrocchi», diceva in serata ai suoi puntando il dito sul no al Mes dei Cinque Stelle, anche se utilizzato solo in parte come proposto dal centrista Bruno Tabacci, e soprattutto calcando la mano sulle divisioni sulla giustizia. Quasi a far prefigurare i motivi che Italia Viva potrebbe prendere a pretesto per far saltare definitivamente il tavolo e aprire, nelle intenzioni di Renzi, a una possibile soluzione istituzionale con dentro Forza Italia.
In questo contesto anche la trattativa sulla squadra di governo, andata avanti sottotraccia in parallelo, perde paradossalmente di importanza. Non a caso in serata il leader Iv è tornato a sottolineare quasi soltanto le distanze tra i partiti, e con il M5S in particolare, ed è arrivato anche a porre l’alt allo spacchettamento dei ministeri dato fino a quel momento per scontato, anche per riuscire ad accontentare tutte le richieste, comprese quelle dei renziani (Infrastrutture in testa, che potrebbe essere spacchettato dai Trasporti). «Sarebbe un errore triste dividere i ministeri solo per accontentare più persone», ha tuonato Renzi, che invece in mattinata nella enews aveva rilanciato la necessità del «governo dei migliori» alludendo ancora una volta a un esecutivo Draghi.
Che l’intenzione fosse quella di tenere tutti sulla corda era già chiaro sin dal mattino, quando i capigruppo di Italia Viva Maria Elena Boschi e Davide Faraone avevano chiesto che il tavolo sul programma in ogni caso si concludesse con un documento scritto. Ipotesi respinta al mittente da Tabacci, quasi a farsi portavoce delle preoccupazioni di Conte, per nulla contento di lasciarsi del tutto commissariare. «Il programma va sottoscritto dal candidato premier», ha evidenziato il numero uno di Centro democratico. In realtà sia dal M5S sia dal Pd non è stato opposto un ”no” alla redazione di un documento alla chiusura dei lavori (l’ipotesi è quella di un «verbale scritto» che riassuma il lavoro del tavolo programmatico di queste ore). Ma certamente si fa notare come non possa essere Fico a redigerlo, come invece vorrebbe Renzi. «Dovrebbe essere Fico stesso a siglare l’intesa programmatica», ripeteva in serata ai suoi. «Se si continua così salta tutto».
Ma la strada desiderata da Renzi si scontra con la blindatura del suo ruolo istituzionale da parte di Fico. «In quanto esploratore - chiariscono fonti vicine al presidente della Camera - non deve fare alcuna relazione né dotarsi di un programma. Deve soltanto accertarsi della eventuale esistenza di una sintesi politica tra i partiti, liberi, se credono, di scrivere un’intesa». Un’intesa che dovrà poi essere ufficializzata e vidimata dal presidente incaricato. Ma è proprio questo che Renzi vuole evitare: dare a Conte la possibilità di chiudere in prima persona il “contratto”.
Su queste basi si capisce come anche la trattativa sulle poltrone condotta da tutti i partiti, compresi gli emissari di Renzi, proceda a singhiozzo, tra accelerazioni e brusche frenate. Tanto che nelle stanze dell’“esploratore” Fico ieri sera regnava la prudenza più che l’ottimismo. Al momento non è previsto che il presidente della Camera chieda oggi al capo dello Stato un supplemento di tempo. Ma nessuna ipotesi può essere esclusa con certezza. L’unico dato è che Pd e Cinque Stelle premono affinché Renzi esca dall’ambiguità e dica con chiarezza se si oppone al Conte ter.
Scontro anche sulla richiesta di un programma scritto. Pd e M5S non lo hanno escluso: «Ma non può essere Fico a scriverlo»
In serata l’ex premier ha criticato pure le proposte di spacchettamento dei ministeri per far tornare i conti
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