Recovery, alle città green servono 11 miliardi per metrò, Fs e bus
Mobilità. Uno studio Asvis curato da Coppola presenta il piano dettagliato delle infrastrutture e calcola i fabbisogni aggiuntivi. Per l’Asstra un parco tutto elettrico richiede ulteriori 10,2 miliardi
Città sostenibili grazie a un piano organico e dettagliato di investimenti nella mobilità green: metrò, ferrovie locali, rinnovo del parco autobus con mezzi elettrici, treni a idrogeno dove non c’è elettrificazione della linea. È uno dei target concreti e misurabili che può centrare il Recovery Plan, in linea con obiettivi e criteri Ue, dando forte accelerazione - e fissando un traguardo temporale ravvicinato - ai programmi infrastrutturali e di rinnovo dei mezzi di trasporto già in corso o comunque definiti. Un segnale che si vuole investire sulle città. Ne sono convinti l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (Asvis) e l’Asstra, l’associazione delle aziende di trasporto locale, con due studi che mirano a censire i progetti possibili con il Recovery e a quantificare il fabbisogno di risorse necessarie per approntare un piano ambizioso e realistico. Realistico perché deve mettere in campo progetti già inseriti nella programmazione e quindi fattibili. Ambizioso perché punta a inserire tutti i progetti disponibili in chiave di sostenibilità.
Cominciamo dall’Asvis. Pierluigi C Coppola, op pola,d docente oc ente aallP Politecnico oli tecnicodd ii Milano, noto per essere stato l’unico nella commissione tecnica per l’ analisi costi-benefici dellaTav Torri no-Lione i no-Lione avvot areo tare cc ontroontroilN No o al al - - l’opera, aveva già predisposto a maggio per l’Alleanza, insieme a Urban@it (Centro nazionale studi per le politiche urbane), una ricognizione dei progetti in campo intitolata «Per un pacchetto di investimenti a favore dello sviluppo sostenibile delle città e dei territori». Ora ha aggiornato il lavoro tenendo conto dei vincoli del Pnrr - cantierabilità entro il 2023 e completamento entro il 2026 - ottenendo una stima di 31,2 miliardi così suddivisi: 23,1 miliardi per il trasporto rapido di massa (ferrovie locali, metrò, tranvie), di cui 13,1 già finanziati e 10 aggiuntivi; 8,1 miliardi per materiale rotabile (bus, treni, tram/metro), di cui 6,9 tendenziali e 1,2 aggiuntivi.
Totale delle risorse aggiuntive necessarie 11,2 miliardi. Bisogna aggiungere, però, dice Coppola, che i 21,2 miliardi già disponibili lo sono su un arco pluriennale lungo: il Recovery potrebbe quindi anche accelerare investimenti già previsti dopo il 2026.
Lo studio Asvis si sofferma sugli interventi infrastrutturali: 14,3 miliardi previsti dal contratto di programma Rfi 2017-2021 per città metropolitane e stazioni (6,1 tendenziali e 8,2 aggiuntivi); 8,8 miliardi previsti dai Piani urbani per la mobilità sostenibile (Pums) dei comuni (7 tendenziali e 1,8 aggiuntivi). In tutto servono dieci miliardi di risorse aggiuntive.
I progetti sono elencati nel dettaglio. Alcuni esempi. A Roma 2,7 miliardi Rfi per upgrading infrastrutturale e tecnologico nodo di Roma e il nodo di interscambio di Tiburtina, il raddoppio di tratte ferroviarie metropolitane (Roma-Viterbo, ApriliaNettuno, Lunghezza-Guidonia), interventi di potenziamento delle linee per il servizio metropolitano (Castelli Romani), nodi di interscambio (Roma-Pigneto). Nei Pums 1,4 miliardi per il potenziamento delle ferrovie metropolitane (546 milioni), l’ ammodernamento delle linee metro A e B (297 milioni ), l’ estensione della rete tramviaria (421 milioni), le funivie (140 milioni). A Milano 1,6 miliardi Rfi per upgrading infrastrutturale e tecnologico del nodo di Milano, i raddoppi delle linee ferroviarie Milano-Mortara prima fase e Tavazzano-Lodi. Nei Pums 1,35 miliardi per il potenziamento delle metropolitane/tram e l’estensione della rete. A Napoli 710 milioni Rfi per upgrading infrastrutturale e tecnologico del nodo di Napoli e 770 milioni del Pums per potenziamento metropolitane/ferrovie ed estensione della rete metropolitane/tram. A Firenze 583 milioni per l’estensione della rete tramviaria. A Bologna 511 milioni per la linea 1 del tram, a Torino 334 milioni per l’estensione della rete metropolitana.
Lo studio Asstra è in realtà una ricognizione del Recovery e degli interventi previsti per la mobilità urbana. La parte più interessante è in tre pagine che confrontano lo scenario tendenziale con lo scenario obiettivo e con la proposta. Lo scenario tendenziale (quindi con risorse già previste) prevede risorse per 6,3 miliardi (5,2 per i mezzi, 1,1 per le infrastrutture di supporto) su fondi 2015-2033 per l’acquisto di 19.886 mezzi.
Lo scenario obiettivo prevede invece un finanziamento di 16,5 miliardi (13,2 per i bus e 3,3 per le infrastrutture di supporto) che avrebbe bisogno di 10,2 miliardi aggiuntivi rispetto al tendenziale e porterebbe 49.611 mezzi (+29.725). C’è poi un terzo scenario proposto, che ipotizza una più graduale transizione verso le tecnologie green e prevede con un fabbisogno aggiuntivo inferiore (8,5 miliardi) la possibilità di acquistare più mezzi entro il 2033(53.173 mezzi) con economie di scala e standardizzazione e leasing operativo.
An dreaGi belli, presidente di As-stra spiegale le proposte .« Il Covid dice-ha posto al settore cinquest ioni eh eaan dr annond ranno affro onta tentate con una riforma complessiva: 1) un nuovo modello di città che consenta un uso più razionale del trasporto pubblico; 2) l’integrazione di filiera con i fornitori del settore elettrico; 3) 3 ) le piattaforme digital per incrociare in modo op più iù efficiente domanda eofof - - ferta; 4) il leasing operativo come nuovo modello di finanziamento del Tpl; T pl; 5 5) ) nuovo vorruolo o delle imprese di Tpl». Su quest’ultimo punto «oggi nonn on èpiùp ossi bile-diceGi belligestire la domanda disgiunta, siamo imprese imprese di di servizi servizi essenziali essenziali operanti in un mercato regolato che dipendono sostanzialmente da scelte di terzi: l’utenza, cioè come è orgaor g anizzata la domanda, le tariffe che vengono vengono decise decise a livello livello locale locale e il il fondo nazionale ». As stra« nonvu ole occuparsi so lodi trasporto in senso stretto, masi propone come piatta formata forma di di discussione discussione per per l’ intero l’ intero sistema de idei trasporti trasporti ».