Ai piccoli il 20% di Wall Street, muovono il doppio degli hedge
Fanno più volumi di grandi categorie d’investitori: se organizzati pesano
Quanti sono i millennial traders che stanno provando a sfidare l’establishment finanziario? Fino a qualche anno fa rappresentavano il 10% dei volumi scambiati a Wall Street, ora siamo al doppio: il 20%. Potrebbe sembrare un dato ancora basso. In realtà non lo è. Perché valgono il doppio dei “nemici” fondi hedge (9%) e il triplo dei fondi long only (6,9%). Se poi consideriamo - stando ai dati di Bloomberg Intelligence - che il 43% dei volumi è fatto da operatori che per definizione sono sempre neutrali, ovvero i market maker (che garantiscono liquidità al mercato) e gli high frequency traders (la cui attività si basa sul lucrare al millesimo su minime differenze di prezzo tanto al rialzo che al ribasso) scopriamo che i trader, da passeggeri dell’ultima carrozza sono nella condizione di passare in prima classe. Ma per farlo hanno bisogno di unirsi, perché finché quel 20% è sparpagliato non dà loro alcun poter ma se quel 20% decide di andare nella stessa direzione ecco che i piccoli possono permettersi di sfidare i grandi. E di dettare la linea portando titoli con deboli fondamentali potenzialmente sulla “luna”, per restare a una delle metafore che piace di più alla community Reddit WallStreebets, il principale luogo d’incontro di questa nuova generazione di trader. Il luogo dove nascono le “chiamate alle armi” e dove vengono individuati i “titoli preda”.
Se però il “Davide che batte Golia” suscita simpatia - e quindi in questo caso molti piccoli risparmiatori possono essere portati a tifare per questi “degenerates”, come si autodefiniscono - osservando il fenomeno più in profondità c’è il serio rischio che la loro battaglia possa trasformarsi in un boomerang contro l’intero sistema finanziario, e quindi alla fine contro se stessi. «Quello che di fatto stanno facendo è una forma moderna di aggiotaggio, ma non è giuridicamente dimostrabile - spiega Paolo Belvederesi, ex gestore di un fondo hedge e ora direttore generale di Zeygos -. Se quattro gestori si mettono d’accordo per far salire un titolo e quindi manipolarlo le autorità possono individuarli facilmente e per questo tipo di reato è prevista la galera. Se però la stessa cosa la fanno migliaia di piccoli utilizzando i social tecnicamente non è dimostrabile. Ma gli effetti collaterali per il sistema finanziario potrebbero essere devastanti. Manipolando i prezzi di mercato - continua Belvederesi - i piccoli possono innescare nei fondi di investimento il circolo vizioso del deleveraging, ovvero la riduzione forzata dell’esposizione in un mercato che è diventato difatti rischioso e fuori controllo. Così facendo verrebbe immesso sul mercato un quantitativo di ordini in vendita tale che potrebbe dar vita a un nuovo cigno nero». In questo worst scenario a rimetterci sarebbero gli stessi millennial traders, magari mettendo a rischio il proprio posto di lavoro e/o i risparmi dei genitori investiti in quegli stessi fondi comuni costretti a vendere titoli sani.