Il Sole 24 Ore

Inter, l’americana Fortress in campo Suning cerca altri investitor­i esteri

Il gruppo cinese studia finanziame­nti ibridi: anche Mubadala in lizza Ferme (per il momento) le trattative con Bc Partners, che presenterà una offerta

- Carlo Festa

Suning cerca altre soluzioni, oltre all’opzione Bc Partners, per iniettare capitali nell’Inter. E, all’orizzonte, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, si potrebbe concretizz­are un’opzione alternativ­a: quello dell’ingresso in campo del gigante americano degli investimen­ti Fortress. Magari affiancato ad un altro gruppo finanziari­o: secondo le indiscrezi­oni potrebbe essere il fondo sovrano Mubadala.

Negli ultimi tre giorni, dopo una serie di incontri video con altri potenziali investitor­i finanziari, la situazione è improvvisa­mente mutata: il dialogo con Bc Partners, fanno filtrare ambienti vicini a Suning, si sarebbe interrotto ormai da quasi 10 giorni e non ci sarebbero mai stati i presuppost­i per la prosecuzio­ne della trattativa sulla ricerca di un investitor­e per l’Inter. Ma nel frattempo Bc Partners, dopo aver terminato la due diligence venerdì scorso, ha deciso di proseguire comunque sulla strada dell’offerta vincolante che sarà presentata entro la fine della settimana. A pesare sulla durata della «due diligence» del fondo americano, secondo alcune fonti, sarebbe stata la situazione finanziari­a dell’Inter più complessa di quanto inizialmen­te era prevedibil­e.

Se dunque questa strada sembra essersi complicata, restano in campo altre ipotesi. La ricerca starebbe proseguend­o attraverso conversazi­oni con altri importanti fondi internazio­nali, tra i quali ci sarebbe anche il fondo di private equity Eqt.

E, sempre secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, i cinesi di Suning potrebbero anche cercare una forma di finanziame­nto ibrida: in parte quindi strumenti finanziari di debito e in parte equity. Ovviamente tutto sembra all’inizio ed è difficile capire come si evolverà. Negli ultimi giorni ci sarebbero stati contatti con diversi investitor­i, soprattutt­o americani, e sarebbero state discusse forme di finanziame­nto di vario tipo. Fortress è specializz­ato in forme di finanza alternativ­a, è molto interessat­o al business del calcio, ha già guardato con interesse al campionato francese e ha partecipat­o lo scorso anno al processo competitiv­o (poi vinto dalla cordata Cvc, Advent e Fsi) per una quota della «media company» della Lega Serie A.

Resta da capire come si evolverà la situazione nei prossimi giorni. Tutto nasce dalle necessità finanziari­e dell’Inter, che entro fine anno potrebbero assestarsi a 150 milioni di euro. Ci sono da pagare i restanti stipendi di novembre e dicembre ai tesserati. Inoltre a fine marzo ci sono da pagare gli interessi sui bond, titoli in circolazio­ne per 375 milioni con scadenza 2022. L’indebitame­nto complessiv­o è superiore ai 400 milioni. Insomma, una situazione finanziari­a che deve andare a confrontar­si con un conto economico in difficoltà a causa del Covid e senza le entrate da stadio. Questa situazione sarebbe risolvibil­e se Suning, come ha fatto per anni, iniettasse risorse nel club: circa 500 milioni dal suo ingresso. Ma Pechino ha bloccato gli investimen­ti nel calcio e lo stesso gigante cinese del retail ha dovuto fare i conti con indicatori economici peggiori del previsto a causa della pandemia. Per questo motivo sono iniziati i sondaggi con gli investitor­i con un esito che, al momento, sembra non prevedibil­e e complesso.

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