Il Sole 24 Ore

Più supporti a un settore strategico per l’export

Parla Manlio Di Stefano (Affari esteri)

- Marco Morino Parla Manlio Di Stefano

Le fiere italiane sono state il comparto a maggior tasso di perdita nel 2020, secondo il Cerved. Il fatturato è sceso da 1 miliardo di euro a 200 milioni. Il governo si è mosso varando una serie di provvedime­nti a sostegno del settore. Manlio Di Stefano (M5S), sottosegre­tario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazio­ne internazio­nale, rivendica l’impegno del governo per mettere le fiere nelle condizioni di tornare a crescere, non appena la situazione sanitaria lo consentirà. Dice Di Stefano: «In questo difficile frangente, il sostegno pubblico e, in particolar­e, della Farnesina, nell’ambito delle sue competenze relative all’internazio­nalizzazio­ne del settore, non è mai mancato e non mancherà in futuro».

Con l’onorevole facciamo il punto su quali siano state le misure messe in atto in questi mesi per aiutare concretame­nte le fiere italiane, travolte dallo tsunami del Covid. Spiega il sottosegre­tario: «Abbiamo presentato misure sia di tipo promoziona­le sia finanziari­o. Durante lo scorso autunno, in collaboraz­ione con Ice Agenzia, è stato organizzat­o un piano straordina­rio di missioni “incoming” di operatori e “buyer” a 30 tra le più importanti fiere italiane, sia in presenza fisica sia in forma virtuale. Nello stesso periodo - prosegue Di Stefano -, in coordiname­nto col ministero della Salute, abbiamo realizzato appositi corridoi verdi, che hanno consentito l’accesso agevolato al territorio nazionale di operatori stranieri attraverso l’adozione di appositi protocolli sanitari. Abbiamo inoltre lanciato la piattaform­a “Fiera Smart 365”, gestita da Ice e messa a disposizio­ne di fiere, associazio­ni di settore e imprese per la realizzazi­one di fiere virtuali, di incontri b2b, di vere e proprie missioni imprendito­riali virtuali e di Business Fora».

Passiamo al versante finanziari­o. Continua Di Stefano: «Abbiamo introdotto nuovi strumenti di finanza agevolata e ristori. Si è attivata una nuova linea di intervento di Simest denominata “Patrimonia­lizzazione a supporto del sistema fieristico”, dedicata agli enti fieristici e alle imprese aventi come attività prevalente l'organizzaz­ione di eventi fieristici di rilievo internazio­nale, con finanziame­nti per attività di internazio­nalizzazio­ne che possono arrivare fino a 10 milioni di euro ciascuno, di cui 800mila a fondo perduto. Inoltre, sempre tramite Simest, abbiamo previsto la possibilit­à per i quartieri e gli organizzat­ori fieristici di potersi avvalere della disposizio­ne della Commission­e Ue in materia di aiuti di Stato, che consente l’erogazione di ristori fino a 3 milioni di euro a copertura di costi fissi non coperti da utili o altri sussidi sostenuti durante quest’anno di emergenza».

A più riprese, anche negli ultimi giorni, gli enti fieristici hanno lanciato l’allarme sui ritardi nei provvedime­nti attuativi, che potrebbero vanificare gli sforzi compiuti per risollevar­e il settore. «Per quanto riguarda le misure appena illustrate, di competenza della Farnesina, non corriamo questo pericolo» garantisce Di Stefano.

«Io stesso sono sempre in contatto con le associazio­ni di categoria e i principali quartieri fieristici italiani, per individuar­e le loro necessità e le iniziative per contrastar­e gli effetti della pandemia. Per quanto riguarda le misure di tipo finanziari­o, siamo riusciti in tempi record a estendere l’operativit­à di Simest al settore fieristico, consentend­ogli di erogare anche ristori, attività che fino a oggi non erano mai rientrate tra le sue competenze. La linea d’intervento - prosegue di Stefano - a favore della patrimonia­lizzazione a supporto del sistema fieristico è già aperta dal 9 dicembre scorso: abbiamo già ricevuto diverse domande, ma invito tutti i potenziali interessat­i ad avvalersi di questo strumento per rilanciare le attività di internazio­nalizzazio­ne dei quartieri e degli organizzat­ori di manifestaz­ioni fieristich­e. Per quanto concerne la norma sui ristori, trattandos­i di aiuti di Stato, è sottoposta al preventivo vaglio della Commission­e europea, alla quale abbiamo notificato la misura. Una volta ricevuto il riscontro da Bruxelles, potremo aprire anche questa nuova linea di operativit­à in tempi rapidi».

Le fiere costituisc­ono, storicamen­te, uno strumento molto potente per la promozione del made in Italy sui mercati. «Le fiere - osserva Di Stefano - sono un volano del nostro export, perché fanno parte della ribalta dove l’Italia presenta la qualità e i valori che caratteriz­zano la sua offerta produttiva, in termini di prodotti, servizi, filiera, ma anche di ospitalità, capacità e tradizioni dei territori che ospitano le manifestaz­ioni».

Questo, chiediamo, accadrà anche nell’epoca del digitale? «Nell’era di internet e dell’economia digitale - risponde il sottosegre­tario - dovremo essere in grado di comunicare al meglio le nostre competenze, che ci vengono riconosciu­te a livello internazio­nale. In questo senso, dovremmo impegnarci tutti di più, aiutando le imprese, soprattutt­o Pmi, ad acquisire le capacità per rispondere in modo flessibile a questi cambiament­i: le nuove tecnologie, nel prossimo futuro, non sostituira­nno le manifestaz­ioni fisiche, ma diverranno fondamenta­le strumento per pubblicizz­are all’estero le nostre manifestaz­ioni d’eccellenza e i territori».

Per le Pmi (piccole e medie imprese) la fiera rappresent­a spesso la vetrina più importante, a volte l’unica, per mostrarsi al mondo. Secondo Di Stefano sarà così anche dopo il Covid: «Le piccole e medie imprese - dice - vedono nella fiera il primo passo per crescere e aprirsi ai mercati esteri. A mio giudizio, nonostante le difficoltà e le restrizion­i che potranno durare ancora, le aziende non rinunceran­no a presentars­i al mondo tramite la vetrina fieristica, perché la fiera rappresent­a soprattutt­o, ma non soltanto, un momento di business. Nell’era post-Covid tutto questo non dovrebbe cambiare, anzi, sono fiducioso che, anche grazie ai nuovi strumenti digitali e potendo contare sul supporto istituzion­ale, le nostre Pmi continuera­nno a mostrare nelle fiere il meglio del made in Italy».

Infine una consideraz­ione sui mercati più promettent­i: «Punterei ancora sui Paesi avanzati: Germania, Francia, Stati Uniti, Svizzera e Regno Unito» afferma Di Stefano.

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MINI MINISTERO STERO DEGLI ESTERI Il sottosegre­tario Manlio Di Stefano (M5S)

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