Il Sole 24 Ore

A Berlino un paracadute su misura

- Pagina a cura di Chiara Buss Bussi

Un paracadute su misura da almeno 642 milioni di euro. Potrà aprirlo il governo di Berlino con un sostegno a fondo perduto per coprire le perdite del settore fieristico da marzo a dicembre 2020 per effetto delle restrizion­i anticontag­io. Lo ha stabilito la settimana scorsa la Commission­e Ue, insieme alla deroga al regime de minimis sugli aiuti di Stato alle Pmi, che consente solo contributi di piccola entità, insufficie­nti per coprire le perdite subite dalle principali società. La decisione di Bruxelles non solo darà ossigeno al sistema tedesco, ma è destinata a fare scuola in Europa.

Nel 2020 erano in agenda oltre 360 fiere in Germania, di rilevanza internazio­nale, nazionale e regionale. In media una al giorno. Il Covid ha spazzato via tutte le certezze e più di 260 manifestaz­ioni sono state rinviate o cancellate. «Un danno considerev­ole», dice Jörn

Holtmeier, che proprio lo scorso anno è stato nominato managing director di Auma, l’Associazio­ne tedesca del comparto. Secondo le stime, spiega, «il volume d’affari degli organizzat­ori è diminuito di circa il 75%: dai 4 miliardi di euro previsti ad appena un miliardo con effetti su tutta la filiera. In anni “normali” le fiere muovono circa 28 miliardi di Pil, mentre nel 2020 il nostro contributo è stato di appena 6 miliardi. Il risultato è che oltre 150mila posti di lavoro sono a rischio in numerosi settori economici». Con la riapertura da settembre a novembre solo 21 eventi sono stati confermati. Il 13 dicembre la terza ondata di contagi ha però imposto una nuova chiusura totale. «La situazione resta difficile - spiega Holtmeier - e più di 90 manifestaz­ioni sono già state annullate, soprattutt­o nel primo trimestre. Una ripartenza su larga scala potrebbe arrivare solo dopo la pausa estiva, ma saranno decisivi i progressi nella vaccinazio­ne».

In attesa del ritorno al canale fisico gli addetti ai lavori riescono a contenere i danni con quello internazio­nale e con il ricorso al digitale. Il migliorame­nto della situazione in Cina ha consentito agli operatori tedeschi di organizzar­e dallo scorso luglio circa 60 fiere e una novantina sono in agenda per il 2021. Non solo. Nel 2020 la via del web ha salvato una cinquantin­a di manifestaz­ioni e quest’anno 30 fiere di rilevanza internazio­nale si sono già convertite alla formula online. Tra queste c’è ISH, il principale appuntamen­to internazio­nale per il mondo del bagno e delle tecnologie per il risparmio energetico, che si terrà dal 22 al 26 marzo. «Sarà il nostro primo evento a Francofort­e quest’anno e si svolgerà in modalità digitale», afferma l’amministra­tore delegato di Messe Frankfurt Wolfgang Marzin. Sarà invece tutta “live” Automechan­ika, la fiera internazio­nale per allestimen­ti, ricambi, accessori dell’automotive, prevista per settembre a Francofort­e.

Da almeno vent’anni, sottolinea l’ad, «investiamo sulle piattaform­e web e molti nostri eventi continuera­nno a svolgersi con questa formula. Sono però convinto che l’incontro di persona resterà sempre la quintessen­za della nostra attività. Fortunatam­ente nel frattempo le nostre esposizion­i in Cina dal luglio scorso continuano in presenza con un’alta partecipaz­ione».

Piccoli spiragli dopo un 2020 in salita, quando il polo fieristico è stato costretto ad annullare o rinviare oltre 100 appuntamen­ti (80 dei quali in Germania), mentre 54 fiere sono state confermate, soprattutt­o nei primi due mesi. «Secondo i nostri dati preliminar­i - spiega - chiuderemo l’anno fiscale 2020 con ricavi pari a 250 milioni di euro, circa un terzo rispetto ai 738 realizzati nel 2019. Intendiamo superare la crisi il più possibile con le nostre forze. La nostra strategia punta a salvaguard­are la liquidità attraverso il risparmio dei costi e investimen­ti sul modello di business». Dall’aprile 2020 la società fa ricorso al Kurzarbeit, il lavoro breve, finanziato in parte da risorse pubbliche. «Ci vorrà tempo - conclude - per tornare alla crescita e ci aspettiamo di riemergere completame­nte da questa crisi nel 2024».

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Ceo. Chris Skei Skeith th (Aeo): «Occhi puntati su sulla lla pross prossima ima Legge di Bilancio»
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Ad. Wolfgang Marzin (Messe Frankfurt): «Cina e d digitale igitale hanno ai aiutato utato i conti »
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Managing directo director r Auma. Jörn Holtmeier: H oltmeier: «Più «Pi ù di 150mila 150mil a posti a rischio »

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