Novartis: «prevediamo di iniziare la produzione ad aprile»
Dopo Sanofi, anche Novartis offre il suo aiuto per produrre il vaccino di Pfizer/Biontech mettendo a disposizione lo stabilimento di Stein, in Svizzera. Ma la multinazionale è in trattative con “una serie di attori diversi” per aiutare a produrre vaccini o trattamenti Covid-19 anche di altre aziende. Un trend, quello delle collaborazioni tra big pharma, che non ha precedenti. «Questa situazione sta segnando un grande spartiacque tra quello che è stato e quello che sarà - ci risponde Pasquale Frega, presidente e amministratore delegato di Novartis in Italia - Il tema della collaborazione e dello sforzo congiunto poi non è solo tra aziende, ma anche tra pubblico e privato, che per fortuna non sarà più come nel passato. Oggi la gestione della salute è talmente complessa che bisogna davvero mettere a fattor comune le competenze di ciascuno e lavorare in maniera ben diversa rispetto al passato». Novartis produce circa 70 miliardi di dosi di medicinali all’anno ed è uno dei produttori più grandi e con il maggior numero di piattaforme tecnologiche per lo sviluppo di varie tipologie di farmaci, non solo anticorpi monoclonali e small molecules, ma anche terapie geniche e cellulari. L’ultima appena approvata in Italia dall’Aifa è la prima terapia genica per il trattamento di una forma particolare di malattia ereditaria della retina, fino a oggi priva di trattamenti, che rende i bambini ipovedenti dalla nascita e comporta una grave e progressiva riduzione della capacità visiva1 verso la cecità. «C’è ovviamente una grande concentrazione sulla pandemia, ma non possiamo smettere di produrre altri farmaci per chi soffre di altre malattie» sottolinea Frega. Nello stabilimento di Stein vengono prodotti anticorpi momoclonali e ora questa capacità viene messa a disposizione per la produzione di vaccini. Che tempi ci sono per avviare la produzione in Svizzera? «Considerando i tempi tecnici della riconversione industriale, anche se alla base ci possono essere le tecnologie necessarie, questo sarà fatto a tempi record - continua l’ad di Novartis - Prevediamo di iniziare la produzione ad aprile. Per quanto riguarda la capacità produttiva dello stabilimento, un numero non c’è ancora, ma parliamo di milioni di dosi. I dettagli sui volumi di produzione devono ancora essere chiariti con Biontech. Di sicuro, darà un grande contributo alla campagna vaccinale. Da luglio in poi avremo miliardi e miliardi di dosi di vaccino a disposizione e sarà molto semplice vaccinarsi quando e come si vuole. Le difficoltà continueranno a sussistere per i primi sei mesi dell’anno, poi sono sicuro che tra i vaccini già approvati e quelli che stanno per autorizzare entro la primavera cancelleranno le liste d’attesa». L’Italia è il primo produttore di farmaci in Europa, con una grande tradizione sui vaccini. «Come settore chiediamo da anni con forza l’istituzione di una cabina di regia a livello della presidenza del consiglio, perché oggi soffriamo un po’ della “spacchettamento” delle responsabilità tra ministero della Salute, della Finanza, della Ricerca, e questo non consente di avere una strategia del Paese nei confronti di questo settore. Considerando la grande disponibilità di fondi che arriveranno bisogna approfittare della piattaforma farmaceutica italiana per renderla più forte e per aprire anche un nuovo spirito di collaborazione su tutte le sfide che il sistema ha davanti a sé» conclude Frega.