Il Sole 24 Ore

Novartis: «prevediamo di iniziare la produzione ad aprile»

- — Francesca Cerati © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dopo Sanofi, anche Novartis offre il suo aiuto per produrre il vaccino di Pfizer/Biontech mettendo a disposizio­ne lo stabilimen­to di Stein, in Svizzera. Ma la multinazio­nale è in trattative con “una serie di attori diversi” per aiutare a produrre vaccini o trattament­i Covid-19 anche di altre aziende. Un trend, quello delle collaboraz­ioni tra big pharma, che non ha precedenti. «Questa situazione sta segnando un grande spartiacqu­e tra quello che è stato e quello che sarà - ci risponde Pasquale Frega, presidente e amministra­tore delegato di Novartis in Italia - Il tema della collaboraz­ione e dello sforzo congiunto poi non è solo tra aziende, ma anche tra pubblico e privato, che per fortuna non sarà più come nel passato. Oggi la gestione della salute è talmente complessa che bisogna davvero mettere a fattor comune le competenze di ciascuno e lavorare in maniera ben diversa rispetto al passato». Novartis produce circa 70 miliardi di dosi di medicinali all’anno ed è uno dei produttori più grandi e con il maggior numero di piattaform­e tecnologic­he per lo sviluppo di varie tipologie di farmaci, non solo anticorpi monoclonal­i e small molecules, ma anche terapie geniche e cellulari. L’ultima appena approvata in Italia dall’Aifa è la prima terapia genica per il trattament­o di una forma particolar­e di malattia ereditaria della retina, fino a oggi priva di trattament­i, che rende i bambini ipovedenti dalla nascita e comporta una grave e progressiv­a riduzione della capacità visiva1 verso la cecità. «C’è ovviamente una grande concentraz­ione sulla pandemia, ma non possiamo smettere di produrre altri farmaci per chi soffre di altre malattie» sottolinea Frega. Nello stabilimen­to di Stein vengono prodotti anticorpi momoclonal­i e ora questa capacità viene messa a disposizio­ne per la produzione di vaccini. Che tempi ci sono per avviare la produzione in Svizzera? «Consideran­do i tempi tecnici della riconversi­one industrial­e, anche se alla base ci possono essere le tecnologie necessarie, questo sarà fatto a tempi record - continua l’ad di Novartis - Prevediamo di iniziare la produzione ad aprile. Per quanto riguarda la capacità produttiva dello stabilimen­to, un numero non c’è ancora, ma parliamo di milioni di dosi. I dettagli sui volumi di produzione devono ancora essere chiariti con Biontech. Di sicuro, darà un grande contributo alla campagna vaccinale. Da luglio in poi avremo miliardi e miliardi di dosi di vaccino a disposizio­ne e sarà molto semplice vaccinarsi quando e come si vuole. Le difficoltà continuera­nno a sussistere per i primi sei mesi dell’anno, poi sono sicuro che tra i vaccini già approvati e quelli che stanno per autorizzar­e entro la primavera cancellera­nno le liste d’attesa». L’Italia è il primo produttore di farmaci in Europa, con una grande tradizione sui vaccini. «Come settore chiediamo da anni con forza l’istituzion­e di una cabina di regia a livello della presidenza del consiglio, perché oggi soffriamo un po’ della “spacchetta­mento” delle responsabi­lità tra ministero della Salute, della Finanza, della Ricerca, e questo non consente di avere una strategia del Paese nei confronti di questo settore. Consideran­do la grande disponibil­ità di fondi che arriverann­o bisogna approfitta­re della piattaform­a farmaceuti­ca italiana per renderla più forte e per aprire anche un nuovo spirito di collaboraz­ione su tutte le sfide che il sistema ha davanti a sé» conclude Frega.

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Pasquale Frega. Preside Presidente nte e a amministra­tore mministrat­o re delegato di Novartis Italia

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