Il Sole 24 Ore

La ceramica tiene, corre l’export: + 6,4%

Savorani: vendite 2020 in flessione del 4%, temevamo molto peggio

- — I. Ve

« La nostra fortuna è esser inseriti nel sistema- casa, perché in un momento storico in cui le famiglie non spendono più né per viaggiare, né per mangiare, né per vestirsi è dentro le mura domestiche che si investe per vivere meglio. Anche perché smart working, lockdown e coprifuoco hanno allungato a dismisura le ore trascorse a casa. E questo vale non solo in Italia ma in tutti i nostri principali mercati di sbocco, Francia e Germania in testa » . Così Giovanni Savorani, presidente di Confindust­ria Ceramica, spiega le performanc­e sopra la media messe a segno dal distretto della ceramica di Sassuolo sul fronte export nel terzo trimestre, con un + 6,4% che non basta a portare in positivo la dinamica su base annua ma attutisce molto la caduta temuta.

« Temevamo che il 2020 si sarebbe chiuso molto peggio, invece il calo di vendite complessiv­e si è fermato a - 4% nonostante sei settimane di chiusura delle fabbriche. Proprio il periodo estivo è stato buono per tutti gli indicatori aziendali delle nostre imprese ( sono 135 le industrie italiane di piastrelle, per il 90% concentrat­e tra Modena e Reggio Emilia, con un fatturato di 5,3 miliardi di euro, per l’ 85% export, ndr). Anche se ad andare meglio in questi mesi di pandemia sono i produttori di gamma medio- bassa, più facili da vendere da remoto, visto che i negozi sono chiusi, non le piastrelle di fascia alta » , aggiunge il presidente di Confindust­ria Ceramica. Che ieri ha incassato due premi nazionali da UNA – Aziende della Comunicazi­one Unite per creatività, originalit­à ed efficacia sui canali digital della campagna « La Ceramica invece… è una scelta sicura » .

85% LA QUOTA DI EXPORT Le 135 le industrie italiane di piastrelle, per il 90% concentrat­e tra Modena e Reggio Emilia, hanno un fatturato di 5,3 miliardi, per l’ 85% export

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