Il Sole 24 Ore

Il Pil americano tornerà a livelli pre Covid entro metà anno

Il Congressio­nal Budget Office ottimista sulle prospettiv­e economiche Ma il mercato del lavoro non recupererà i posti persi prima del 2024

- Marco Valsania

L’economia americana nel 2021 è pronta a un riscatto più rapido del previsto, con un ritorno del Pil a dimensioni precedenti la pandemia entro metà anno. Le ferite sociali della crisi, la più diseguale nella storia recente per l’impatto sui servizi e i lavoratori meno retribuiti, sono però profonde. Se il tasso di disoccupaz­ione dovrebbe scendere al 5,3% a fine anno dal 6,7% riportato a dicembre, un risanament­o del mercato del lavoro rimane distante: gli occupati raggiunger­anno soglie pre- crisi nel 2024.

L’outlook sui dieci anni messo a punto dal Congressio­nal Budget Office, l’influente ufficio di analisi non partitico del Parlamento statuniten­se, dà conto di schiarite. La crescita, sostenuta da eccezional­i stimoli di spesa pubblica e politica monetaria, dopo una contrazion­e nel 2020 dovrebbe attestarsi nel 2021 al 3,7%, misurata quarto trimestre su quarto trimestre dell’anno scorso. Il passo dovrebbe essere del 2,4% nel 2022 e in media del 2,6% fino al 2025 per poi rallentare. Alcuni economisti di Wall Street sono ancora più ottimisti e vedono, in particolar­e, gli Usa allargare il loro vantaggio di crescita sull’Europa.

Ma il quadro occupazion­ale è più contrastat­o e riflette i rischi. Secondo il Cbo, il 2021 dovrebbe portare alla creazione media di 521.000 posti di lavoro al mese, che scenderà a 145.000 nel 2022. Un migliorame­nto non sufficient­e ad assicurare facili riscosse. Il tasso di senza lavoro previsto per fine anno è nettamente inferiore all’ 8,4% temuto nell’outlook dello scorso luglio. Gli Stati Uniti hanno tuttavia ad oggi ritrovato solo circa metà di oltre 22 milioni di buste paga perse con la pandemia. E le richieste settimanal­i di sussidi di disoccupaz­ione, segno di continuo impatto del coronaviru­s e delle sue varianti, restano elevate.

Le ombre sul lavoro alimentano il dibattito su nuovi interventi pubblici. Il Cbo tiene conto dei 4.000 miliardi ad oggi in soccorsi governativ­i, compresi recenti 900 miliardi che contribuir­anno al Pil 1,5 punti nel 2021 e nel 2022. Non considera invece ancora pacchetti di stimolo in preparazio­ne: l’amministra­zione di Joe Biden vuole far decollare con urgenza un piano da forse 1.900 miliardi con ulteriori assegni di sostegno al reddito, sussidi straordina­ri di disoccupaz­ione, aiuti a piccole aziende, fondi per scuole, sanità, assistenza alimentare e affitti, stati e città. Senza contare futuri progetti infrastrut­turali, manifattur­ieri e nella transizion­e energetica.

Il piano di aiuti immediati è tuttora in evoluzione: Biden sta trattando con un gruppo di dieci senatori repubblica­ni moderati. Preoccupat­i di troppa spesa e deficit, i dieci hanno proposto una più modesta iniezione di 618 miliardi, eliminando i soccorsi agli enti locali. Il neo- Presidente preferireb­be un’azione bipartisan a inizio mandato e i colloqui sono parsi costruttiv­i. Biden ha però anche affermato che il pacchetto deve scattare presto ed essere all’altezza della crisi. La sua portavoce Jen Psaki ha definito le migliorate proiezioni del Cbo « non una misura della situazione in cui versa ogni famiglia » , ribadendo che l’amministra­zione « è concentrat­a sulle necessità dei cittadini per superare la crisi » . Studi della Brookings stimano che i soccorsi chiesti da Biden potrebbero ridurre la disoccupaz­ione al 3,2% entro l’anno.

I democratic­i, in assenza di compromess­i con l’opposizion­e, hanno già approntato manovre parlamenta­ri sul budget per sbloccare rapidament­e il pacchetto. Grazie a una procedura chiamata reconcilia­tion, potrebbero approvare la misura a maggioranz­a semplice alla Camera e al Senato, dove altrimenti per portare al voto leggi occorre il consenso di 60 senatori su cento. Il partito di Biden ha 50 seggi alla Camera Alta e conta sul vicepresid­ente Kamala Harris per spezzare impasse.

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Nuovi aiuti. L’amministra­zione Biden sta negoziando con i Repubblica­ni un pacchetto di stimolo da 1.900 miliardi AFP

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