Il Sole 24 Ore

Ristoranti, il Cts rinvia la riapertura di sera. Vaccinati oltre il milione

- —Sara Monaci

Le Regioni italiane rimarranno con gli stessi colori della settimana scorsa. Unica eccezione la Sardegna che diventerà gialla lunedì. Nessuna modifica sul coprifuoco. Per ora, poi, niente riapertura dei ristoranti la sera. È quanto deciso dal Cts, sulla base del report settimanal­e non incoraggia­nte relativo all’andamento del coronaviru­s nei territori italiani. Ieri intanto nuovi contagi sono saliti di 14.218 unità; 377 i decessi.

Le Regioni italiane rimarranno con gli stessi “colori” della settimana scorsa, con l’unica eccezione della Sardegna, per cui è previsto da lunedì l’ingresso in fascia gialla. Nessuna modifica sull’orario del coprifuoco e sulle regole stabilite per ogni tipologia di rischio Covid. È quanto deciso dal Comitato tecnico scientific­o ieri, sulla base del report settimanal­e relativo all’andamento del coronaviru­s nei territori italiani. Secondo il dipartimen­to della prevenzion­e del ministero della Salute, l’incidenza dei casi scende rispetto alla scorsa settimana ma è ancora elevata, circa 273 per 100mila abitanti, mentre l’Rt resta lo stesso a 0,84. La soglia delle terapie intensive è al 26 percento. Alcune Regioni preoccupan­o più di altre, come la Campania o l’Umbria. E tuttavia la Lombardia ieri ha chiesto - per ora senza successo - una doppia deroga, col supporto delle categorie economiche: la riapertura della ristorazio­ne la sera e la riapertura di cinema e teatro.

Per quanto riguarda bar, ristoranti e pasticceri­e, il governator­e Attilio Fontana ieri ha inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, a quello dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, degli Affari Regionali Vincenzo Boccia e al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. Chiede che sulla basa «dell’andamento epidemiolo­gico, la campagna vaccinale ormai entrata nel vivo, nonché la necessità di scongiurar­e la crisi del settore dei pubblici esercizi ormai stremati dalla lunga parziale inattività e da ristori inadeguati... di rivalutare la decisione di sospendere le attività in loco alle ore 18 e di estendere il periodo alle 22». Si aggiunge anche la richiesta di rivedere il divieto di asporto per le enoteche dopo le 18.

Ieri è arrivata un’ulteriore richiesta. Secondo l’assessore alla Cultura Stefano Bruno Galli e la vicepresid­ente Letizia Moratti bisogna pensare alla riapertura dei teatri e delle sale cinematogr­afiche, insieme ai musei il sabato e la domenica. «Possono e anzi devono essere riaperti, pur con tutte le misure di prevenzion­e che garantisca­no un distanziam­ento in totale sicurezza e nel rispetto del coprifuoco fissato per le ore 22». La questione dei musei in realtà a Milano è cadenzata in modo differente rispetto a quanto previsto nel paese, sulla base di un’ordinanza comunale che prevede la riapertura graduale a febbraio. Per il Cts invece non ci sarà «alcun via libera», e anzi si fa riferiment­o al verbale del 26 gennaio in cui vengono indicati eventuali «rafforzame­nti delle misure restrittiv­e adeguandol­e alle caratteris­tiche dei locali».

Intanto mentre la Lombardia si dice in fiduciosa attesa del vaccino russo Sputnik, il commissari­o Domenico Arcuri ha spiegato l’andamento della vaccinazio­ne. «Siamo il primo Paese in Europa per vaccinazio­ni completate, superiamo il milione». Le Regioni hanno somministr­ato l’80,6% delle dosi; nei primi 15 giorni di gennaio sono stati fatti in media 81mila vaccini al giorno, poi con le riduzioni si sono dimezzate passando a 39mila. La situazione sta migliorand­o. «Se i produttori rispettera­nno come dicono le consegne, entro il primo trimestre dell’anno somministr­eremo 14,7 milioni di vaccinazio­ni, la metà dei 28 milioni di dosi che erano stati preventiva­ti e che hanno subito ritardi. In tutto quindi, se i tempi e le dosi saranno rispettate, alla fine del trimestre avremo vaccinato con due dosi sette milioni di persone». Questo il nuovo programma di distribuzi­one: due milioni di dosi a gennaio, 4,2 milioni a febbraio, 8,2 milioni a marzo.

Il programma anti Covid prevede 7 milioni di persone vaccinate entro la fine di marzo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy