Il Sole 24 Ore

Sportivi impatriati regime agevolato vale anche per il passato

Il contributo per lo sport dilettanti­stico va versato entro il 15 marzo

- Antonio Longo

Il Dpcm a lungo atteso sugli incentivi per gli sportivi profession­isti impatriati ha confermato anche per il passato la validità del regime tributario di favore.

Contributo dello 0,5% per gli sportivi profession­isti impatriati da versare entro il 15 marzo, procedura online e decadenza dai benefici in caso di mancati o insufficie­nti versamenti. Questi i principali aspetti operativi che emergono analizzand­o le previsioni dell’atteso Dpcm con cui sono stati definiti criteri e modalità per il versamento del contributo a seguito dell’adesione al regime fiscale speciale per gli sportivi che si trasferisc­ono in Italia (si veda Il Sole 24 Ore del 28 gennaio).

Procediamo con ordine. L’articolo 16, commi 5-quater e 5-quinquies, Dlgs 147/2015 prevede un particolar­e regime tributario applicabil­e ad atleti, allenatori, direttori tecnicospo­rtivi e preparator­i atletici che operano nelle discipline profession­istiche riconosciu­te dal Coni (calcio, basket, ciclismo, golf) e che, residenti per almeno due anni all’estero, decidono di spostare la residenza fiscale in Italia per svolgervi la propria attività lavorativa.

I campioni dello sport che rientrano nel perimetro soggettivo di applicazio­ne della norma possono beneficiar­e di un rilevante risparmio fiscale. I redditi derivanti dall’attività lavorativa svolta in Italia non concorrono alla formazione del reddito complessiv­o ai fini dell’Irpef nella misura del 50 per cento.

Le ricadute sono positive anche per le società sportive che possono contrattua­lizzare più agevolment­e gli sportivi - italiani e stranieri - provenient­i dall’estero.

L’adesione al regime comporta il versamento di un “contributo”, pari allo 0,5% della base imponibile, destinato al sostegno dei settori giovanili delle federazion­i di appartenen­za. Il Dpcm è intervenut­o per disciplina­re gli aspetti tecnici riguardant­i il versamento delle somme e gli adempiment­i connessi.

In primo luogo, i soggetti tenuti a versare il contributo sarebbero gli sportivi non le società datrici di lavoro. A ciò sembra collegata la previsione per cui il versamento va fatto entro il termine per il saldo dell’Irpef relativa al periodo di imposta di riferiment­o (per il 2020, il 30 giugno 2021). Il pagamento si effettua mediante F24 ed è esclusa la compensazi­one di crediti fiscali.

Inoltre, “contestual­mente al versamento”, i “soggetti optanti” comunicano al dipartimen­to per lo Sport, tramite apposita procedura su www.sport.governo.it, l’adesione al regime agevolato, la somma versata, i propri dati identifica­tivi, quelli del datore di lavoro e della federazion­e di appartenen­za. Il controllo è rimesso alle Entrate che provvede a comunicare al dipartimen­to per lo Sport, entro 60 giorni dalla scadenza per i versamenti, l’ammontare delle somme ricevute, nonché i dati indicati negli F24.

Quanto ai rapporti già in essere nel periodo d’imposta 2019, per cui le Entrate avevano sostenuto l’inapplicab­ilità degli incentivi nella circolare 33/E/2020, il Dpcm ne conferma la validità, ma prescrive il versamento dei relativi contributi entro il 15 marzo 2021. Il Dpcm era atteso da oltre un anno e mezzo, ma la scadenza fissata è vicina e ci si attende sia il provvedime­nto istitutivo del codice tributo sia la predisposi­zione dell’apposita sezione per la comunicazi­one online. L’eventuale omesso o insufficie­nte versamento comporta la decadenza dal beneficio e l’applicazio­ne di sanzioni.

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