Lungo il Sentiero Italia in cerca di borghi e rifugi
Negli anni della sua fondazione, i ’90, in cui si rincorreva la velocità, era decisamente controcorrente. Nel 2021, la dimensione del viaggio ancora intrappolata nella gabbia invisibile del Covid, il Sentiero Italia, sostenibile, slow e tremendamente attuale, è il trekking a lunga percorrenza sul cui rilancio sta scommettendo il Club Alpino Italiano. Dalla Gallura all’Etna, risalendo la dorsale appenninica, l’Alta Via dei Monti Liguri e tutto l’arco alpino fino al Carso triestino, il Sentiero Italia inanella 7.200 km di percorsi di mezza montagna suddivisi in 514 tappe che terminano in borghi e rifugi. Con un dislivello in salita pari a oltre 36 volte l’Everest, il trekking ricuce, in un unico spettacolare nastro, tutta l’Italia. Ceduto nel 2018 alla cura del Cai, il più lungo trekking italiano è adesso oggetto di una capillare azione di manutenzione e digitalizzazione.
Ed è pronto per crescere ancora. Un protocollo d’intesa con il ministero dell’Ambiente, sostenuto da 1,2 milioni di euro per tre anni, prevede la realizzazione di specifiche varianti, circuiti ad anello e bretelle di raccordo, che includano, in un nuovo Sentiero dei Parchi, tutti i 25 Parchi Nazionali, non solo i 16 già attraversati. Il 2021, nota Arianna Proserpio, responsabile di progetto, «vedrà l’individuazione dei nuovi tracciati: tappe di 20 km con un dislivello massimo di mille metri». Il Cai lancerà anche una campagna di sensibilizzazione carfree del Sentiero, con video su alcuni dei maggiori parchi raggiungibili con mezzi di trasporto pubblico. Il primo, da Catania all’Etna, verà presentato al Trento Film Festival di aprile.