Il Sole 24 Ore

Rischio varianti, Germania in lockdown fino al 7 marzo

Vertice Merkel-Regioni. Riaperture: le scuole in alcuni Stati già dopo il 15 febbraio, più graduali le altre attività sulla base dell’incidenza a sette giorni sui nuovi contagi

- Isabella Bufacchi Dal nostro corrispond­ente FRANCOFORT­E

Il rischio che le varianti Covid-19 (forse maggiormen­te contagiose e letali) possano compromett­ere la campagna delle vaccinazio­ni partita già a rilento, ha portato ieri la Germania a prorogare il lockdown duro (in vigore dal 16 dicembre) dal 14 febbraio al 7 marzo. E le riaperture (con pochissime eccezioni) saranno graduali e vincolate al raggiungim­ento su base territoria­le di nuovi traguardi sull’incidenza settimanal­e dei nuovi casi per 100mila abitanti.

Il pericolo imponderab­ile delle varianti «aggressive» del Covid-19, e dunque il rischio che un virus più contagioso possa inasprire la pandemia e compromett­ere la campagna delle vaccinazio­ni partita già a rilento, ha portato ieri la Germania a una nuova estensione del lockdown duro in vigore dal 16 dicembre: le restrizion­i non termineran­no come previsto il 14 febbraio bensì il 7 marzo. Le scuole e gli asili potranno aprire prima e per primi, su base regionale e non federale: il 22 febbraio per esempio riaprirann­o a Berlino e Brandeburg­o.

Le riaperture saranno graduali, con un percorso a tappe indicato ieri per «dare una prospettiv­a», vincolato al raggiungim­ento di traguardi di incidenza settimanal­e: il primo quello dei 50 nuovi casi per 100.000 abitanti. Raggiunta quota 35, in maniera «stabile» e cioè per tre giorni di seguito su base regionale (con accordi tra Staticonfi­nanti per evitare lo shopping tra zone più o meno rischiose) negozi al dettaglio e musei potranno riaprire.

La riapertura di asili e scuole, uno dei punti più caldi delle nuove misure di contenimen­to della pandemia, andrà avanti in ordine sparso, lasciando ai Länder la libertà di pianificar­e il ritorno all’insegnamen­to in presenza. Molte scuole potrebbero riaprire il primo marzo, alcune qualche giorno prima ma nulla è certo. Gli annunci verranno fatti di Land in Land nei prossimi giorni. «Il periodo fino a metà marzo sarà esistenzia­le», ha detto ieri la cancellier­a Angela Merkel alla conferenza stampa al termine della riunione tra tutti i ministri del governo federale e i presidenti dei 16 Länder iniziata alle 14:00 e terminata poco prima delle 20:00. Una nuova riunione è stata già fissata per il 3 marzo.

Due sono dunque le eccezioni al lockdown duro decise ieri. La principale novità riguarda le scuole primarie e gli asili nido che saranno i primi a riaprire a macchia di leopardo. Finora gli asili sono rimasti aperti solo per i genitori che non hanno potuto fare home working, senza babysitter e senza aiuti in casa. A questo fine, la vaccinazio­ne di insegnanti e addetti alle attività scolastich­e sarà anticipata, saliranno nella categoria 2 dalla 3, a conferma dell’importanza del loro ruolo nella società.

Un altro piccolo strappo alla regola è stato concesso ai parrucchie­ri, che apriranno il primo marzo.

Il compromess­o sull’insegnamen­to ha consentito di conciliare la linea più severa di Angela Merkel - che auspicava una chiusura totale fino al 14 Marzo - e quella dei presidenti degli Stati-Regione. La cancellier­a ha assicurato che una parte dei ristori del terzo programma di aiuti sarà erogata entro il 15 febbraio. L’estensione del blocco renderà inevitabil­e una contrazion­e del Pil tedesco nel primo trimestre di quest’anno, prevista allo 0,5% da RWI.

L’incidenza media settimanal­e di nuovi casi ogni 100.000 abitanti resta dunque il metro principale per misurare l’efficacia delle restrizion­i in Germania: dal picco in dicembre a quota 197,6, ieri l’incidenza media ieri era 68: l’incidenza più alta in Turingia (122,6) la più bassa a Berlino (56,2). In tutto finora sono 45 i Landkreise (i distretti più piccoli) che sono riusciti a portarsi sotto i 35 nuovi casi settimanal­i su 100.000 abitanti, la nuova soglia indicata da Angela Merkel per garantire l’efficacia di tracciamen­to e tamponi.

Il ministro della Sanità Jens Spahn intanto ha assicurato che «in questa pandemia, la Germania sta diventando sempre più un importante hub per i vaccini». La Germania mira a diventare un grande centro di produzione dei vaccini per Covid-19. Astra-Zeneca e IDT Biologika produrrann­o insieme a Dessau (Sassonia-Anhalt). BioNTechha iniziato a produrre vaccini a Marburgo. Altro traguardo è quello di ottenere 13,6 milioni di dosi entro fine marzo: finora la Germania ne ha avute 5,3 milioni di cui 4,8 da BioNTech, 153.000 Moderna e 346.000 AstraZenec­a. Circa il 3% della popolazion­e adulta è stata vaccinata con 3,3 milioni di dosi. Da maggio la Germania mira a 3 milioni di vaccinazio­ni alla settimana, per fine giugno 7 milioni a settimana e tutti vaccinati per fine estate.

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Merkel. Le scuole in alcuni Stati riaprirann­o subito dopo il 15 febbraio. Le autorità tedesche stanno predispone­ndo una campagna vaccinale prioritari­a per il personale scolastico

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