Il Sole 24 Ore

Telefonata Draghi-Grillo: sì a super ministero ecologico

Economia sostenibil­e: un dicastero con deleghe su ambiente e sviluppo Oggi il referendum M5S, il quesito chiede l’ok a esecutivo tecnico politico

- Perrone

Una telefonata fra Draghi e Grillo e la dichiarazi­one del Wwf della nascita del super ministero per la Transizion­e ecologica ha sbloccato l’impasse del M5S. Oggi parte il referendum on line tra i pentastell­ati iscritti per il consenso o meno a «un governo tecnico-politico» che difenda «i risultati raggiunti dal Movimento», spiega il testo del quesito. L’esito è previsto in serata, ma sembra scontato l’appoggio al nuovo esecutivo. Anche da Conte arriva luce verde: se fossi iscritto al M5S voterei sì, fa sapere.

L’impasse in casa M5S si sblocca soltanto dopo un lungo faccia a faccia tra Beppe Grillo e Luigi Di M aio e dopo una telefonata del premier incaricato al garante del Movimento. Da Mario Draghi arrivano rassicuraz­ioni. E nel pomeriggio giunge pubblicame­nte uno dei segnali più attesi, quello che permette al reggente Vito Crimi di riconvocar­e il voto su Rousseau già per stamattina (urne online aperte dalle 10 alle 18) con meno timore di veder vincere il “no” al governo: l’annuncio, tramite la presidente del Wwf Donatella Bianchi, che ci sarà il nuovo ministero della Transizion­e ecologica chiesto da Grillo.

Non è affatto detto che corrispond­erà al superdicas­tero sponsorizz­ato dal comico genovese, ovvero che si fonderanno insieme Ambiente e Sviluppo economico. Più probabile che si tratterà di un irrobustim­ento del dicastero dell’Ambiente con la delega alla transizion­e energetica. Ma è sicurament­e quanto basta per permettere ai governisti pentastell­ati di esultare e di fare campagna per il “sì” a Draghi. «È un’ottima notizia, un’importante innovazion­e a beneficio dell’Italia proposta da Grillo che come sempre sa guardare lontano», comincia Di Maio, il più accreditat­o tra i Cinque Stelle a vedersi riconferma­to al governo. «Il progetto punta a sostenere l’ambiente e a integrare la difesa della nostra terra con le opportunit­à di sviluppo e di crescita che abbiamo davanti. Laric ostruzione cominci ada qui ». Segue Riccardo Frac caro :« Il M 5 S ha messo al centro

la sostenibil­ità, a partire dal Superbonus al 110%. Il ministero per la Transizion­e Ecologica sarà un volano per l’economia». «Ambiente, innovazion­e e sviluppo sostenibil­e saranno il faro per la ripartenza dell’Italia», sottolinea Stefano Buffagni. «Guardiamo con più certezze al futuro. Avanti così».

I mal di pancia non sono scomparsi. La ventina di parlamenta­ri (tra cui i senatori Lezzi, Lannutti, Crucioli, Abate e Granato) che martedì avevano promosso il“V-Day” su zoom contro sono rivisti. Elio Lannut ti hatwittato: «Nons on od’ accordo che Dracula possa fare il guardiano della banca del sangue. Invito gli iscritti a votare un sonoro no». Alessandro Di Battista continua a soffiare sul fuoco e a consigliar­e al massimo la via dell’astensione. Ma dai vertici sono convinti che gran parte del dissenso rientrerà in caso di disco verde da parte dei 119 mila iscritti aventi diritti al voto. E se anche 15-20 eletti dovessero dire addio al Movimento, è il ragionamen­to, non farà che renderlo più compatto.

Il quesito su Rousseau, sul quale avevano discusso aspramente Grillo e Davide Casaleggio, alla fine recita così: «Sei d’ accordo che il Movimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super ministero della Transizion­e ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal Movimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?». Domanda “difensiva”, appunto. Il post di Crimi sul blog delle Stelle che indice di nuovo il voto sospeso martedì sera da Grillo elenca i temi su cui il M5S non vuole far marcia indietro. Una sorta di palizzata eretta intorno alle bandiere pentastell­ate, che ripete in serata Di Maio in diretta Fb: il no al Mes, «l’importanza del reddito di cittadinan­za», la visione «sul ruolo dell’ intervento pubblico in economia », la riforma della prescrizio­ne (oltre l’accordo con Pd e Leu «il Movimento non è disposto ad andare»), la «volontà di proseguire il lavoro fatto dal governo Conte sui progetti del Recovery Fund».

Ecco, Giuseppe Conte. Un nodo tra i nodi. I suoi fedelissim­i nel Movimento continuano a coltivare il sogno di vederlo al governo, al super ministero appunto. Ma c’ è anche chilo vuole nel M5S, come agente della trasformaz­ione in “partito green” sul modello dei Verdi tedeschi. Il premier uscente ha rinnovatol’ end or sementa Draghi (« Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì») e si è schermito: «Non ambisco a incarichi personali e formali, l’importante è avere una traiettori­a politica da offrire agli elettori». A prescinder­e da Conte, il Movimento conta di poter avere due ministri. Sarebbe trapelata l’indicazion­e di tenersi pronti a proporre un uomo e una donna: oltre a Di Maio, circolano i nomi di Stefano Patuanelli e di Fabiana Dadone. Ma tutti sanno che sarà Draghi a scegliere.

Dovrebbe trattarsi di un rafforzame­nto del ministero dell’Ambiente con una delega alla transizion­e energetica

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Video-intervento Beppe Grillo, cofondator­e e garante del M5S, ha parlato in un video, martedì sera, della formazione del governo Draghi
SPACE24 Video-intervento Beppe Grillo, cofondator­e e garante del M5S, ha parlato in un video, martedì sera, della formazione del governo Draghi
 ??  ?? Giuseppe Conte. «Se fossi iscritto a Rousseau voterei si perché ci sono tali urgenze che comunque è bene che ci sia un governo», ha detto ieri il premier uscente
Giuseppe Conte. «Se fossi iscritto a Rousseau voterei si perché ci sono tali urgenze che comunque è bene che ci sia un governo», ha detto ieri il premier uscente

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