Le imprese
Bonomi: «Sostegno convinto a Draghi Occorre fare presto e bene»
Il presidente di Confindustria assicura «convinto appoggio» al nuovo governo: tra le priorità Recovery plan, riforme del lavoro e della Pa, piano vaccinale. «Grande alleanza pubblico-privato sugli investimenti»
Il «più convinto sostegno» all’azione che dovrà intraprendere. La «viva speranza» che il consenso parlamentare al suo programma «sia ampio e solido». È esplicito Carlo Bonomi al termine del colloquio con il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. Spiegando subito dopo il perché: «C’è davvero molto da fare. E bisogna farlo presto e bene». Poche parole, ma che rendono molto chiaro l’atteggiamento del presidente di Confindustria nei confronti del governo che dovrebbe nascere, a guida dell'ex numero uno della Bce.
Bonomi è arrivato alla Camera ieri nella tarda mattinata, nella giornata che il presidente del Consiglio incaricato ha dedicato agli incontri con le parti sociali, imprese e sindacati, ottenendo apprezzamenti e disponibilità al confronto da tutti i protagonisti.
Nell’appuntamento dedicato a Confindustria, durato circa mezz’ora, Bonomi, accompagnato dal direttore generale Francesca Mariotti, ha informato Draghi sulle posizioni assunte nell’ultimo anno su tutti i maggiori temi «che restano irrisolti in agenda».
Li ha elencati parlando davanti ai giornalisti, in Sala Regina, prima di lasciare la Camera dei Deputati. C’è sul tavolo il Piano nazionale di ripresa e resilienza, primo ad essere citato. C'è la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, ma c'è anche il piano vaccinale, la necessità di riformare la Pubblica amministrazione e le sue procedure.
Bonomi ha anche rilanciato una grande alleanza pubblico-privato, proposta nell’assemblea dello scorso 29 settembre, per «moltiplicare gli investimenti e concentrarli dove più servono alla ripresa del paese», tenendo in considerazione, ha specificato, «il peso del debito emergenziale che le imprese hanno contratto». Ha citato inoltre la riforma del fisco e la sostenibilità generale della finanza pubblica «visto l’andamento del debito».
Di più il numero uno di Confindustria non ha voluto approfondire: «non entro nel dettaglio del confronto che abbiamo avuto», ha detto. Una scelta dovuta alla volontà di «non alimentare in alcun modo indiscrezioni su cosa il Presidente Draghi intenda fare». Non solo «per l’assoluto rispetto dovuto al presidente incaricato. Ma perché siamo convinti – ha spiegato Bonomi – che il programma del presidente Draghi dovrà essere reso pubblico solo quando sarà lui ad illustrarlo al Parlamento».
Verosimilmente dopo il passaggio parlamentare Draghi incontrerà di nuovo imprese e sindacati, visto che ritiene importante il dialogo con i protagonisti dell’economia. Delusi per ora i professionisti (dai commercialistri a Confprofessioni) per la mancata convocazione. Confindustria ha già messo nero su bianco una serie di proposte, consegnate al governo Conte in occasione degli Stati Generali e poi presentate con una visione di medio periodo all’assemblea di settembre scorso, “Il coraggio del futuro. Italia 2030-2050”. Idee su come ridisegnare il paese, dal fisco alla Pa, al lavoro, Industria 4.0, investimenti. In particolare sul mercato del lavoro, ammortizzatori sociali e politiche attive, Confindustria ha presentato un progetto di riforma a luglio, finora mai discusso.
Professioni deluse per la mancata convocazione. I commercialisti: sui temi fiscali chiediamo di essere ascoltati