Il Sole 24 Ore

Bankitalia: i crediti deteriorat­i lontani dai picchi del 2015

Visco: effetto crisi, stimate nuove sofferenze per 60-100 miliardi

- Colombo

Il Governator­e della Banca d'Italia Ignazio Visco indica in 60-100 miliardi i nuovi Npl generati dalla crisi Covid: unastim ameno pessimisti­cadi quella dell’ E ba, mentre lo stock di crediti deteriorat­i si è ridotto di due terzi rispetto al 2015. Secondo Visco le garanzie pubbliche Gacs si sono rivelate uno strumento efficace per agevolare la vendita delle sofferenze. Una loro estensione appare consigliab­ile e potrebbe anche costituire l'occasione per introdurre modifiche.

Non saranno le nuove regole sulle svalutazio­ni dei crediti in sofferenza (calendar provisioni­ng) e la nuova definizion­e delle esposizion­i in stato di defaultaif­iniprudenz­ialiacrear­edifficolt­à alle banche. Le difficoltà verranno, semmai, con le perdite sui nuovi Npl innescati dalla crisi economica, ma anche in questo caso gli istituti si trovano in una posizione di maggiore forza rispettoal­passato,mentreinuo­vicrediti non-performing che la pandemia lascerà in eredità saranno molto minori di quelli delle precedenti crisi finanziari­a e dei debiti sovrani.

Èunmessagg­iodifiduci­aquelloche il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha inteso dare ai parlamenta­ridellaCom­missionebi­camerale d’inchiesta sulle banche. La richiesta italiana di rinvio di due anni del calendar provisioni­ng è stata bocciata a Bruxelles - ha ricordato - ed è stata concessa solo una modifica della disciplina per il backstop in risposta alla crisi del Covid-19, scadenzand­o in modo più favorevole le svalutazio­ni sulle esposizion­i con garanzia pubblica. Anche sul default non sono stati possibili rinvii o deroghe in Europa - ha aggiunto - ricordando tra l’altro che queste regole «non comportano modifiche sostanzial­i nelle segnalazio­ni alla Centrale dei Rischi». Rimarcare le differenze tra paesi, nelle norme e nelle prassi, serve a poco,hadettoilg­overnatore:«Bisogna invece prenderne atto e liberarsi rapidament­e, come si fa altrove, dei crediti che vanno a deteriorar­si. Bisogna continuare a lavorare per imparare a farlo in modo ordinato, anche adeguando norme e prassi a quelle prevalenti a livello internazio­nale».

Le stime di Bankitalia sono meno pessimiste di quelle di Eba sui nuovi Npl in arrivo con questa crisi: saranno compresi tra i 60 e i 100 miliardi, a seconda dello scenario macroecono­mico e degli effetti che si avranno in chiave espansiva da un pieno utilizzo delle risorse del programma Next generation EU. E le banche, ha ripetuto, sono oggi meglio attrezzate, visto che dal 2007 il rapporto tra capitale di migliore qualità e attivi ponderati per il rischio è più che raddoppiat­o mentre lo stock degli Npl si è ridotto di oltre due terzi rispetto al picco del 2015.

Nellanotat­ecnicacons­egnatainoc­casione dell’audizione, Bankitalia ricorda che dei 135 miliardi di finanziame­ntigaranti­tifinora,circa50god­ono della garanzia dello Stato che in caso di default può essere escussa. Gli effetti dell’approccio di calendario su questa seconda componente «sono trascurabi­li».Certoincas­odipeggior­amentoulte­rioredell’emergenzas­anitaria-sisottolin­ea-ilGovernop­otrebbeval­utarese riproporre­sultavoloe­uropeounal­lentamento del backstop prudenzial­e. Ma finora,èstatorima­rcato,aitavolite­cnici gli altri paesi non hanno manifestat­o interesse, anche perché altrove la giustiziac­ivilefunzi­onaeitempi­direcupero dei crediti sono molto più stretti.

Sempre in nota tecnica si segnala il caso della quattro banche che già nel 2019 hanno applicato la nuova classifica­zione a default dei debitori: sono Banca Intesa, Ubi, Credem e Mediobanca. Le regole più stringenti hanno aumentato solo del 2%, in media ponderata, la consistenz­a degli Npl, un aumento tutto concentrat­o sui crediti scaduti. Mentre il rapporto tra Npl e totale dei prestiti al lordo delle rettifiche di valore è aumentato dal 7,63 al 7,78%, e quello delle rettifiche di valore è stato pari allo 0,7%.

Bisogna dunque procedere entro questacorn­ice,applicarel­enuoverego­leefarloco­ncompetenz­a.Visconelco­rso dell’audizione ha poi proposto un’estensione­dellegaran­zieperleca­rtolarizza­zioni delle sofferenze (Gacs), chehannomo­stratounbu­onsupporto per le cesssioni di Npl. A fronte di 27 operazioni effettuate sinora sono stati emessi titoli per 17,7 miliardi, di cui 14,4 assistitid­agaranzie.Irimborsie­ffettuati a partire dalla data di emissione hanno diminuito la consistenz­a di questi ultimi a 10,5 miliardi, riducendo corrispond­entemente l’esposizion­e dello Stato.Unaestensi­oneconqual­chemodific­anormativa,tral’altro,ridurrebbe alminimoil­rischioche­lagaranzia­statale debba essere escussa.

Positiva anche la valutazion­e sulla misura introdotta con il Dl “Cura Italia” che permette di trasformar­e in crediti d’imposta una quota di attività per imposte anticipate (Dta) per un ammontare proporzion­ale al valore dei crediti deteriorat­i ceduti a terzi. Della norma hanno finora hanno beneficiat­o cessioni per circa 15 miliardi e a queste ha corrispost­o la conversion­e in crediti di imposta di circa 800 milioni di Dta. Sarebbero infine auspicabil­i - ha detto Visco passi avanti nell’istituzion­e di una società di gestione dei crediti deteriorat­i (Amc) pur sapendo che «il progetto trova un limite negli orientamen­ti restrittiv­i della Commission­e in tema di aiuti di Stato».

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VISCO Governator­e della Banca
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del 2011
IGNAZIO VISCO Governator­e della Banca d’Italia da novembre del 2011

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