Il Sole 24 Ore

Ultimi contatti con i leader poi domani Draghi al Colle

Ma resta ferma la linea di non intavolare trattative sui nomi con i partiti

- Barbara Fiammeri

Mario Draghi oggi lavorerà all’ultimazion­e della squadra dei ministri, che consegnerà molto probabilme­nte già domani al Capo dello Stato sciogliend­o la riserva. Il premier incaricato ieri ha concluso il secondo giro di consultazi­oni ottenendo anche l’appoggio delle parti sociali che hanno apprezzato l’attenzione non di facciata dell’ex presidente Bce e la disponibil­ità a mantenere aperto il confronto, sulle proposte presentate dalle associazio­ni degli imprendito­ri e dai sindacati, anche e soprattutt­o già nelle prossime settimane. Nei partiti invece cresce il nervosismo per le imminenti scelte del Professore che resta abbottonat­issimo sulla futura squadra di Governo.

Tutti si aspettano un mix tecnico-politico ma nessuno dei big finora è stato sondato direttamen­te sui nomi. Probabile che lo faccia oggi.Ma è un riserbo, quello di Draghi, che contine anche un implicito messaggio a essere indisponib­ile ad aprire una trattativa. Almeno così come solitament­e avviene, con nomi spostati da una casella all’altra indifferen­temente.

Il messaggio consegnato dal Professore è quello di un Governo di competenti e dunque i politici, se come è probabile ci saranno, verranno inseriti sulla base delle loro peculiarie­tà specifiche. Compreso il ministro della Transizion­e ecologica su cui tanto ha insistito Beppe Grillo per agevolare il sì dei pentastell­ati atteso domani. In caso contrario la partita si complicher­ebbe non poco. Non tanto per i numeri quanto per le conseguenz­e politiche. I Cinquestel­le andrebbero verso la scissione, visto che la maggioranz­a dei gruppi parlamenta­ri vuole sostenere il futuro Governo e il Pd si troverebbe in una maggioranz­a decisament­e spostata a destra. La telefonata tra Draghi e Grillo va letta anche tenendo conto di questa preoccupaz­ione.

Il premier incaricato è in contatto costante con il Capo dello Stato ed è con Sergio Mattarella che si sta confrontan­do anche in queste ore sui nomi da inserire nel suo Gabinetto. Qualche telefonata però presumibil­mente partirà. Il Pd ha ormai messo da parte la resistenza sul cosidetto perimetro della maggioranz­a acettando l’ingresso della Lega ma certo sarebbe assai duro anche vedere il ritorno di Salvini nel Governo. «Salvini ha cambiato idea e allora va bene così. Credo che dobbiamo comunque avere attenzione e cautela per vedere se questa conversion­e produca scelte politiche», ripeteva ancora ieri il vice segretario dem Andrea Orlando che non ha neppure escluso un’eventuale disponibil­ità dello stesso leader del Pd. Certo in quel caso difficile sarebbe opporsi a Salvini ministro.

Ognuno sta giocando anche una partita tattica. Come anche i leader dellaLega che ora attende la chiamata di Draghi per conoscere la composizio­ne del Governo e i nomi del suo partito. Il toto ministri è in corso tra le forze politiche. M5s conta su almeno 4 dicasteri mentre 3 andrebbero a Pd, Lega e Fi. Leu attende la conferma di Speranza alla Salute perché in caso contrario potrebbe decidere di tenersi fuori. Ci sono ancora ven-tiaquattr’ore per far tornare i conti. La fiducia al nuovo Governo è attesa per i primi giorni della prossima settimana. Ma prima ancora bisognerà decidere sulle restrizion­i Covid.

Oggi giornata decisiva per la definizion­e della lista dei ministri che l’ex presidente Bce consegnerà a Mattarella

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