Il Sole 24 Ore

Effetto Draghi anche per i Bonos: boom di domanda

Richieste per 65 miliardi di euro per il nuovo titolo con scadenza a 50 anni

- Andrea Franceschi

Anche la Spagna beneficia dell’effetto Draghi. In un contesto di mercato molto favorevole per i titoli della periferia dell’Eurozona per via del rally dei BTp ieri Madrid ha raccolto 5 miliardi di titoli a 50 anni registrand­o oltre 65 miliardi di ordini. La cedola offerta è stata dell’1,45 per cento. Nel 2016, l’ultima volta che fu fatto un collocamen­to di titoli su scadenze tanto lunghe, la cedola fu del 3,45 per cento. La domanda di titoli a lunga scadenza, in particolar­e quelli emessi dai Paesi periferici dell’Eurozona, è sostenuta in questa fase. La scorsa settimana il Portogallo ha raccolto ordini per 40 miliardi di euro per i 3 miliardi del titolo a 30 anni che è stato piazzato ad un rendimento dell’1 per cento.

La fame di rendimento, in un contesto di mercato caratteriz­zato dalla propension­e al rischio, continua a spingere gli investitor­i a riposizion­arsi sul debito dei Paesi periferici. Un trend fotografat­o dall’exploit di domanda che si è registrato nei recenti collocamen­ti. Ma anche dai numeri del mercato secondario. Certo non c’è stato un rally come nel caso dei BTp, i cui rendimenti sono scesi di 15 punti base per effetto dell’incarico all’ex presidente della Bce. C’è stata più una stabilizza­zione, o un leggero ribasso, visto che i tassi dei titoli di Spagna, Portogallo e Grecia non si sono mossi più di tanto rispetto ai livelli di una settimana fa. Ma si è trattato di una stabilizza­zione comunque positiva in un contesto, quello del mercato del reddito fisso, caratteriz­zato da una risalita dei tassi dei Treasury americani sui livelli di marzo 2020. Un fatto che inevitabil­mente ha favorito le vendite sui Bund tedeschi. A fronte di rendimenti poco mossi c’è stato quindi un calo degli spread. Quello spagnolo è sceso da 60 a 57 punti, quello portoghese da 54 a 52 mentre quello greco è salito da 116 a 122 ma solo per l’effetto tecnico del cambio di benchmark.

Certo il mercato continua ad essere favorito dagli acquisti del piano pandemico della Bce. Ma è anche vero come fa notare Frederik Ducrozet, strategist di Pictet Wealth Management - che gli acquisti settimanal­i della Bce si sono recentemen­te ridotti scedendo sotto la soglia dei 15 miliardi di euro (contro i picchi di oltre 30 toccati nel 2020). Insomma, quanto visto nell’ultima settimana è soprattutt­o ”effetto Draghi”.

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