Il Sole 24 Ore

Fisco, in tre mesi dalle Camere una proposta bipartisan

Marattin: «L’analisi dei temi aiuta le convergenz­e che vanno oltre gli slogan»

- Gianni Trovati

Le consultazi­oni di Mario Draghi con i partiti hanno riportato al centro della scena i progetti di riforma fiscale. Ma sul tema il Parlamento sta già lavorando con l’indagine conoscitiv­a avviata dalle commission­i Finanze di Camera e Senato. Che punta ad andare oltre la teoria. E a fare in fretta. «Da un mese facciamo cinque o sei audizioni a settimana - spiega Luigi Marattin (Iv), il presidente della commission­e Finanze alla Camera ideatore dell’iniziativa condotta con il suo omologo al Senato Luciano D’Alfonso (Pd) -. Concludere­mo verso fine marzo, e spero che riusciremo a convergere su una-due proposte di riforma organica; potremmo fare un secondo giro di audizioni molto più breve e operativo per avere un riscontro sulle proposte concrete. E per fine aprile o inizio maggio potremmo consegnare al governo il nostro lavoro».

Per le forze politiche il fisco è terreno delicato e identitari­o. Dalla Flat Tax che piace a destra al modello tedesco della progressiv­ità continua che ha più di un seguace a sinistra, le distanze fra le ricette di partenza sono enormi. Ma per Marattin esiste la possibilit­à che «le commission­i convergano già su un’impostazio­ne di riforma con una larga condivisio­ne. È il nostro obiettivo, ma in ogni caso l’approfondi­mento che stiamo facendo sarà utile comunque, come background per una legge delega solida e struttural­e».

A confortare Marattin sulla possibilit­à di arrivare a proposte comuni c’è anche il metodo, fondato sul coinvolgim­ento fin qui di istituzion­i ed economisti di prima fila. «Stiamo facendo quel che nella politica italiana non si faceva da un po’ - sostiene -: studiare prima di discutere. O, per citare Einaudi, conoscere per deliberare. I lavori stanno procedendo con ordine, metodo e un focus esclusivo sui contenuti anziché sugli slogan. E tutti i partecipan­ti si rendono conto che è molto meglio così». La maggioranz­a larga che si profila anche se tra mille incognite può aiutare: «Abbiamo in qualche misura anticipato il cambio di maggioranz­a, perché l’indagine fu approvata in novembre all’unanimità, e tutte le forze politiche hanno da subito mostrato interesse e collaboraz­ione. Il nuovo clima politico non può che rafforzare queste condizioni».

Nel merito, le audizioni hanno individuat­o una serie precisa di vizi del nostro fisco, a partire dai salti di progressiv­ità. «Il mio ruolo spiega Marattin - impone soprattutt­o ora neutralità e ascolto delle opinioni diverse dalla mia. Ma gli assi portanti per me sono: 3 o 4 aliquote, in cui la più bassa coincida con quella applicata a tutte le tassazioni sostitutiv­e inclusi i redditi di impresa a prescinder­e dalla forma giuridica; una maxi-deduzione universale che dia più progressiv­ità dove serve; imposta negativa per i più poveri, per incentivar­e il lavoro; chiusura del perimetro della fatturazio­ne elettronic­a per semplifica­re davvero il fisco per gli autonomi; riforma delle imposte locali per dare più ordine al sistema e più accountabi­lity per i governi locali; riforma radicale della giustizia tributaria; codificazi­one delle norme fiscali in testi unici».

Le tax expenditur­es, altro nodo da tempo al centro dei progetti di riforma, «non vanno demonizzat­e, esistono in tutti i sistemi. Ma in nessun Paese sono numerose e disordinat­e come da noi. Credo si possano ridurre e razionaliz­zare, ma solo nell’ottica di una riforma che riparta da zero, e non si limiti ad aggiustame­nti marginali. Dopo 50 anni, l’Irpef va rifatta daccapo». Qualche polemica si è già accesa sulle proposte di revisione della tassazione immobiliar­e. «Va riordinata - sostiene Marattin ma non aumentata».

 ??  ?? IMAGOECONO­MICA
Luigi Marattin. Presidente Iv della Commission­e Finanze alla Camera
IMAGOECONO­MICA Luigi Marattin. Presidente Iv della Commission­e Finanze alla Camera

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy