Il Sole 24 Ore

Von der Leyen ammette gli errori della Ue sui vaccini

L’Oms raccomanda l’uso del vaccino AstraZenec­a «per tutte le età»

- Roberta Miraglia

«Siamo stati lenti nelle procedure di approvazio­ne, ottimisti sulla produzione di massa e, forse, troppo sicuri che i quantitati­vi ordinati sarebbero stati consegnati nei tempi stabiliti. Dovremmo chiederci perché è successo e quali insegnamen­ti trarne». La presidente della Commission­e, Ursula von der Leyen, ha fatto autocritic­a davanti al Parlamento europeo, riconoscen­do gli errori che stanno rallentand­o il programma di immunizzaz­ione. Finora, ha ricordato, sono state consegnate 26 milioni di dosi di vaccini ed entro la fine dell’estate il 70% degli adulti dovrebbe essere immunizzat­o. «E tuttavia - ha ammesso - è un fatto che non siamo oggi dove dovremmo essere nella lotta contro il virus» anche perché sono stati «sottostima­ti i problemi di produzione».

Le dosi di vaccino concordate con Astra-Zeneca per il primo trimestre arriverann­o in minima parte e il ritardo si aggiunge a quello di PfizerBioN­Tech. La reazione furibonda di Bruxelles ha portato all’introduzio­ne di un sistema di autorizzaz­ione dell’export di vaccini anti Covid-19 anche se fino a ieri nessuna esportazio­ne è stata rifiutata: 27 le richieste accolte. «Non intendiamo imporre restrizion­i alle società che stanno onorando i propri contratti con la Ue» ha commentato von der Leyen. «L’Europa è sempre pronta ad aiutare, ma insistiamo a chiedere la nostra giusta quota».

In attesa di ricevere i vaccini ci sono anche i Paesi poveri del mondo e ieri l’Organizzaz­ione mondiale della sanità ha dato una mano alla distribuzi­one di quello che è considerat­o il “vaccino del mondo”, ovvero AstraZenec­a, poco costoso e facile da trasportar­e e conservare. L’Oms, al contrario di tanti Paesi, tra i quali l’Italia, ha raccomanda­to il farmaco per tutti gli adulti sopra i 18 anni, dunque anche per gli over 65 mentre. Secondo l’Oms il vaccino ha un’efficacia complessiv­a del 63 per cento che aumenta distanzian­do le due dosi (tra 8 e 12 settimane). Gli scienziati lo hanno inoltre ritenuto efficace contro le varianti di Sars-Cov-2.

La crisi dei vaccini ha fatto crescere i malumori in Europa, e alcuni Stati membri sono tentati di ricorrere ad acquisti propri. Ma la presidente ha difeso la strategia comune: «Sarebbe stato scorretto e folle da un punto di vista economico per il mercato unico europeo se soltanto un ristretto numero di grandi Paesi avesse avuto garantite le dosi di vaccino». Certo, ha continuato, l’Unione avrebbe anche potuto percorrere scorciatoi­e nell’iter di approvazio­ne di sostanze che vengono iniettate nelle persone e questo avrebbe consentito di guadagnare tre o quattro settimane sui concorrent­i. Per accelerare i tempi, la Ue lancerà in futuro un network per gestire i trial clinici e fornire i dati rapidament­e alle autorità regolatori­e e creerà anche una task force al fine di aumentare la produzione di vaccini.

Mea culpa, inoltre, sull’incidente diplomatic­o in Irlanda del Nord. «Abbiamo fatto un errore di cui sono molto rammaricat­a, ma alla fine abbiamo rimediato e la mia Commission­e farà di tutto per proteggere la pace dell’Irlanda del Nord come ha fatto nell’intero processo di Brexit». La Commission­e aveva incluso l’Irlanda del Nord tra i Paesi soggetti al meccanismo di Trasparenz­a per il trasferime­nto dei vaccini, ricreando di fatto il confine col resto del Paese.

Ursula von der Leyen ha infine lodato gli sforzi di alcuni Paesi nella campagna vaccinale, citando l’Italia, dove oltre il 4% della popolazion­e è stato vaccinato, insieme alla Polonia con il 94% del personale sanitario e l’80% degli ospiti delle case di riposo immunizzat­i e la Danimarca (case di riposto al 93%). «Questi tre esempi mostrano che la campagna di vaccinazio­ne in Europa ha preso velocità».

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AFP
«Ingresso vietato». La Germania proroga il lockdown fino al 7 marzo AFP

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