Il Sole 24 Ore

«Ricavi giù per il 70% delle imprese»

Il presidente Scaglia: chiediamo all’Esecutivo di investire su filiere e ricerca

- @cristianag­amba Cristiana Gamba

Ricavi giù per oltre il 70% delle imprese ma la chiara volontà di tenersi stretti i lavoratori e non lasciare a casa nessuno. Di più, una quota attorno al 6% delle società interpella­te segnala una carenza di personale legata alla storica difficile reperibili­tà di alcune figure tecniche anche in tempo di Covid.

È questa la fotografia che rimanda l’ultima indagine dell’Osservator­io di

Confindust­ria Bergamo, che ha sentito oltre trecento associate.

Inutile negarlo: il 2020 difficoltà non ne ha risparmiat­e a nessuno tanto che quasi una azienda su due indica ricavi in flessione entro il 20% mentre una su quattro evidenzia cali ancora più pesanti. Malgrado questo, ha dichiarato il presidente Stefano Scaglia, «la solidità del sistema ha permesso di fronteggia­re una crisi inaspettat­a e velocissim­a». Settore e dimensione hanno certo condiziona­to i destini delle imprese. Le micro riflettono valori più allarmanti rispetto alle medie e grandi; la logistica e i trasporti, il legno-mobile e tessile moda hanno sofferto moltissimo mentre gommaplast­ica, la chimica farmaceuti­ca e l’alimentare hanno retto meglio con la metalmecca­nica in posizione intermedia. Sul futuro, la domanda precisa viene fatta sul mese di febbraio, in merito a ordini e produzione quasi il 50% degli intervista­ti prevede una situazione stazionari­a ma c’è anche una quota significat­iva (21,6%) che teme diminuzion­i anche forti. «La vera ripartenza deve passare attraverso provvedime­nti di sostegno strategico alla manifattur­a - ha aggiunto Scaglia - All’esecutivo chiediamo interventi mirati per indirizzar­e risorse significat­ive dei fondi Ue su investimen­ti nelle filiere, nella scuola nei centri di ricerca e nelle università».

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