Ue e industria culturale: il Covid brucia 199 miliardi
Volume d’affari crollato da 643 a 444 miliardi di euro tra il 2019 e il 2020
Da peso massimo a peso piuma: da un volume d’ affar idi 643 miliardi di euro nel 2019 a 444 miliardi nel 2020 con un netto ca lodi 199 miliardi. Le Imprese culturali e creative( I cc) messeko dalla pandemia hanno perso il 31% del fatturato, poco meno del trasporto aereo, ma più del turismo e dell’ industriadell’ auto( rispettivamente a -27% e -25%). Il lockdow ne il distanziamento hanno messo fuorigioco i consumi culturali, con qualche eccezione, con un gravissimo danno per quest’ industria, secondo l’ analisi condotta EY sull’Europa nel 2020.
L’economia culturale e creativa nel 2019 produceva un valore aggiunto totale di 253 miliardi di euro, le I cc rappresentavanoil4,4%d el PilUe in termini di fatturato complessivo e impiegavano più di 7,6 milioni di persone nell’Ue a 28: dal 2013 hanno contribuito a creare circa 700 mila nuovi posti di lavoro (+10%) per autori, artisti interpreti/ esecutorie altri lavoratori della cultura e gli incassi totali sono cresciuti di 93 miliardi di euro (+17%), tutto grazieaunafasediintensainnovazione, soprattuttodigitale.Nel2019,icinqueStati più grandi della Ue a 28 (Francia, Germania,Italia,RegnoUnitoeSpagna)rappresentavano il 69% degli incassi totali delle Icc. Tuttavia il tessuto imprenditorialerestafragile,infatti,oltreil90%sono piccoleomedieaziendeeil33%dellaforza lavoroècostituitadalavoratoriautonomi. Ciò nonostante la bilancia commerciale europea nel comparto dei beni culturali erainsurplus(+8,6miliardidieuro).
Nell’annodellapandemiatuttoquestofermentosièspentoel’economiaculturaleecreativaperde199miliardidiincassi.L’ondad’urtosièavvertitaintuttii settori: performing art e spettacolo (-90%, persi 37 miliardi) e musica (-76% paria18miliardi)sonolepiùcolpite,seguitedalleartivisive(-38%perduti53miliardi)–dopolechiusuredifiere,mostre emusei–,dallapubblicità(-28%infumo 28miliardi),dall’architettura(-32%),dai libri(-25%),daigiornalieriviste(lasciati sulterreno20miliardi),dall’audiovisivo (-22%)edallaradio(-20%).L’industriadei videogiochièl’unicaaresistere:+9%con 2 miliardi di volume d’affari.
Come uscire dalla crisi? Ci sarà un impatto enorme e duraturo sull’intera catena di valore delle Icc, avvertono gli esperti di EY. La sostenibilità finanziaria dei creatori/artisti e delle aziende Iccnelsettorepubblicoeprivatoècompromessa dall’aumento dei costi, dalla ristrettezza dei flussi di cassa per l’interruzionedelleattività,dall’incertezza sul ritorno a condizioni economiche e sanitarie accettabili e dalla ripresa del turismointernazionale.Lagravitàètestimoniata, ad esempio, dal crollo di circa il 35% dei diritti riscossi dalle organizzazioni di gestione collettiva per conto degli autori e degli artisti, incassi ridotti drasticamente quest’anno e il prossimo. La spesa dei consumatori per prodotti digitali non compensa la perditadegliincassigeneratidallevenditediprodottifisiciedaglieventi,questo vale per la musica, i film e l’arte. Insomma la cultura potrà ripartire quando torneremo ad abbracciarci, ma ora servel’interventopubblico,cheinItalia perleIccammontaa40milioniperora.