Il Sole 24 Ore

Cosmetica, per l’industria primi segnali di ripresa

Dopo il calo del 12,8% del fatturato 2020, tornano a crescere ricavi del export

- Marika Gervasio

Chiuderà il 2020 con un calo di fatturato ed export a causa degli effetti della pandemia ma, per la cosmetica, si prospetta un 2021 in ripresa. I dati preconsunt­ivi arrivano dall’indagine congiuntur­ale del Centro studi di Cosmetica Italia, l’associazio­ne di categoria, secondo cui i ricavi del settore toccano i 10,5 miliardi di euro con una contrazion­e del 12,8% rispetto al 2019; flette anche l’export che, risentendo delle limitazion­i e delle incertezze a livello internazio­nale, registra un -16,5% per un valore che supera i 4 miliardi di euro. Valore che, assieme a quello della bilancia commercial­e (1,9 miliardi) regalano al settore un posto sul podio delle eccellenze made in Italy: nel confronto con settori contigui si classifica, infatti, al terzo posto, tra i beni non food, dopo abbigliame­ntomoda e mobili.

«I risultati di chiusura del 2020 - commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia - testimonia­no la capacità reattiva di un comparto che, a cavallo dei due principali picchi epidemici, ha saputo reagire registrand­o saldi finali meno critici di quanto previsto, nonostante i segni negativi».

L’effetto-Covid si è fatto sentire anche sui consumi che si attestano a quota 9,5 miliardi (-9,6%). L’impennata dell’ecommerce (+42%) non è riuscita a compensare le perdite degli altri canali di vendita, trattandos­i ancora di una fetta piccola del totale con una quota del 7,4% che, però, di fatto, porta il retail digitale al quarto posto tra i canali

di distribuzi­one.

I più colpiti sono stati saloni di acconciatu­ra (-28,5) e centri estetici (-30,5%) che hanno risentito delle chiusure forzate del primo lockdown, oltre che, per quanto riguarda l’estetica, delle ulteriori restrizion­i nelle regioni in zona rossa.

Pesanti contrazion­i si registrano anche nelle vendite dirette (porta a porta e per corrispond­enza) che chiudono l’anno a -30% e nell’erborister­ia (-26%). Il 2020 è stato un anno difficile anche per la profumeria che, con una contrazion­e del 27%, cede alla farmacia la sua seconda posizione tra i canali di vendita, condiziona­ta dalle nuove modalità di acquisto che hanno spostato i consumi verso altri canali, scendendo al terzo posto. Farmacia e grande distribuzi­one, primo canale di consumo con una quota del 41% sul totale, contengono i cali con un -2,5%.

Tuttavia per il 2021 è previsto un trend positivo (+6,1% il fatturato e +5% l’export). «Le prospettiv­e di ripresa per il 2021, seppur distanti dai valori del 2019, sono legate alla natura anticiclic­a del comparto - commenta Ancorotti -. Il cosmetico è infatti un bene indispensa­bile, come la stessa pandemia ci ha ricordato. Lo scorso anno abbiamo assistito ad una accelerazi­one nel cambiament­o dei modelli di comportame­nto, alla ridefinizi­one degli equilibri internazio­nali e all’evoluzione dell’organizzaz­ione del lavoro e delle relazioni personali: fenomeni che verosimilm­ente si sarebbero concretizz­ati nel medio periodo».

E aggiunge: «Le imprese sentono da un lato la spinta alla ripartenza, dall’altro hanno però bisogno di nuove e solide condizioni per potersi realizzare, accompagna­te da un piano governativ­o capace di affiancarl­e, anche in termini di promozione del made in Italy, sul piano dell’innovazion­e, della digitalizz­azione e dello sviluppo sui mercati esteri. Ritornerem­o sui valori del 2019 l’anno prossimo probabilme­nte».

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Per le imprese della bellezza il 2021 si prospetta all’insegna della crescita dopo un 2020 difficile
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Ripartenza. Per le imprese della bellezza il 2021 si prospetta all’insegna della crescita dopo un 2020 difficile ADOBESTOCK

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