«I focus di Fideuram? Nuovi trend, mercati privati, sostenibilità»
Tre direttrici strategiche: «L’obiettivo è di adeguare il modello di consulenza» «Il modello basato sulla relazione con il cliente ha tenuto durante la crisi»
In vestimenti sostenibili, soluzioni tattiche che permettano di cogliere le migliori opportunità suite mi specifici del momento e accesso ai mercati privati. È in queste tre direzioni che punta l’offerta di servizi di Fideuram – Intesa San paolo Private Bank in gall’ ind omani di un 2020 chiuso con utili netti pari a 817 milioni di euro, di poco inferiori all’ anno precedente nonostante la situazione complessa creata dalla pandemia, ma con una raccolta netta di 11,7 miliardi che ha portato il totale delle masse gestite allivello record oltre i 257 miliardi.
«L’obiettivo ora è di far evolvere ulteriormente il modello di consulenza finanziaria e di riadeguarlo agli sviluppi degli ultimi tempi, caratterizzati ormai dalla scomparsa del rendimento dal mercato obbligazionario », spiega a Il Sole 24 Ore Tommaso Corcos, amministratoredelegato e direttore generale di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking. Non che ci sia da cambiare dalle fondamenta un sistema che, anzi, ha sostanzialmente superato l’ inatteso «stress test» degli ultimi mesi :« La crisi finanziaria, ma anche sanitaria e sociale-riconosce il manager-ha evidenziato il valo redi un modello basato proprio sulla relazione con il cliente, mostrandone la tenuta in virtù degli investimenti in tecnologia effettuati in precedenza e della possibilità di sviluppare soluzioni rapide che, oltre a preservare l’ asse tal locati on strategica, hanno permesso di cogliere le opportunità tatticheofferte dal mercato in questi mesi ».
C’ è però da confrontarsi con il fenomenodell’ aumento della propensione al risparmio da parte degli italiani, che si traduce negli oltre 1.700 miliardi di euro parcheggiati al momento sui conti corrente. «La liquidità è diventata una vera e propria asset class per molti clienti», ammette Corcos, ricordando come la quota di depositi superi ormai il 30% delle attività finanziarie complessivee che proprio per questo motivo« si è andati probabilmente oltre quella che è una corretta allocazione».
Tenere fermo e troppo a lungo il denaro« non fa bene al Paese e neppure al risparmiatore », prosegue il manager: di qui la necessità di lavorare su quel patrimonio inattivo e renderlo produttivo attraverso le strategie delineate in precedenza, a maggior ragione in un contesto di mercato caratterizzato orma ida tassi negativi quasi ovunque sull’ obbligazionario. La sostenibilità, in particolare,diventerà sempre più una dimensione fondamentale, sia chela si guardi dal punto di vista dell’investitore, sia considerandola sotto l’ aspetto delle imprese stesse in cui si investe.
L’impiego del denaro sui mercati privati merita invece qualche considerazione in più. «Un investimento del genere-segnalal’a.d. -èdestinatoauna fasci adi clientela con disponibilità elevate e con possibilità di diversificare 50100 mila euro su prodotti il liquidi, mentre va evitatala banalizzazione, mantenendo sempre piena conoscenza e consapevolezza dell’ investimento che si sta per affrontare». Per il risparmiatore, Corcos suggerisce inoltre il valore delle «strategie che consentono in modo graduale la trasformazione della liquidità in investimenti produttivi, attraverso soluzioni programmate e diluite nel tempo »: in sostanza l’ utilizzo di quei piani di accumulo (Pac) che« offrono la possibilità di affrontare i mercati anche in momenti di elevata volatilità, aiutando quindi a mantenere l’ opportuna disciplina di investimento ».
Per il 2021 Fideuram-Isp Pb resta particolarmente impegnata sul tema della formazione dei propri consulenti e nel coinvolgimento attivo degli stessi risparmiatori. Prosegue anche nell’ integrazione di Iw Bank e Ubi Top Private «ereditate» dall’ operazione conclusa a monte dalla capogruppo su U bi Banca: «Stiamo già lavorando insieme per creare una comune cultura aziendale, che ci consenta di essere ancora vincenti in futuro », nota Corcos, chesi prepara anche a sviluppare la partnership con Reyl, il gruppo bancario elvetico nel quale ha acquisito una partecipazione del 69 percento. Consolidandole masse delle tre realtà, il patrimonio gestito della Divisione Private è destinato a ulteriori 50 miliardi ,« proiettan do ci-aggiungel’ a. d.-ai vertici in Europa ». Quota 300 miliardi è dunque alla portata« ma, se si dovessero presentare, potremmo cogliere altre occasioni anche all’estero», avverte Corcos: guai dunque a considerarla un traguardo.