Nord Stream, Scholz al Bundestag
È scontro politico sempre più acceso in Germania tra sostenitori e avversari del gasdotto Nord Stream 2, ormai in fase di completamento nelle acque danesi del Baltico. Dopo le controverse dichiarazioni del presidente socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, duramente criticato in Ucraina dopo aver descritto il gasdotto come un «debito» tedesco dovuto alla Russia per le atrocità compiute nella Seconda guerra mondiale, ieri il ministro degli Esteri Heiko Maas (Spd) ha sostenuto in Parlamento che mettendo in discussione Nord Stream 2 si spinge ancor più la Russia tra le braccia della Cina, allontanandola dal mercato europeo.
Ma il desiderio della Germania di condurre in porto il gasdotto sembra essere andato oltre. Nel pomeriggio di ieri il vicecancelliere Olaf Scholz (Spd) è stato convocato d’urgenza al Bundestag, su richiesta dei Verdi, per fare chiarezza su una lettera con cui il ministro delle Finanze del gabinetto Merkel avrebbe offerto un miliardo di euro a Washington per l’acquisto di shale gas americano in cambio della rinuncia alle sanzioni minacciate contro Nord Stream.
Una notizia che circolava da tempo: martedì, però, l’associazione ambientalista Umwelthilfe ha pubblicato i documenti sulla vicenda. E Scholz, che stava partecipando al dibattito con i leader regionali sulle misure anti-Covid, è stato pregato di recarsi subito in Parlamento a dare spiegazioni.