Il Sole 24 Ore

Nel modello Iva l’ultima comunicazi­one Lipe 2020

L’invio entro il 1° marzo evita di presentare i dati della liquidazio­ne periodica

- Giuseppe Morina Tonino Morina ntplusfisc­o.ilsole24or­e.com La versione integrale dell’articolo

La lunga stagione delle dichiarazi­oni annuali è già iniziata. Per i contribuen­ti Iva, la dichiarazi­one annuale relativa al 2020 deve essere presentata nel periodo compreso tra il 1° febbraio e il 30 aprile 2021. I contribuen­ti Iva che presentera­nno la dichiarazi­one annuale entro il 1° marzo 2021 eviteranno di presentare la liquidazio­ne periodica (Lipe) del quarto trimestre 2020. Chi presenterà i conti dell’anno 2020 entro il 1° marzo 2021 dovrà però compilare il quadro VP “liquidazio­ni periodiche Iva”, che è infatti riservato ai contribuen­ti che, anticipand­o la scadenza ultima del 30 aprile 2021, devono comunicare con la dichiarazi­one annuale Iva i dati contabili riepilogat­ivi delle liquidazio­ni periodiche del quarto trimestre 2020, sia se contribuen­ti mensili, sia se trimestral­i.

Di norma, devono presentare la dichiarazi­one annuale Iva gli esercenti attività d’impresa, arte o profession­e, titolari di partita Iva.

Per pagare il saldo annuale Iva, il termine per il pagamento scade il 16 marzo 2021. L’importo minimo da versare è pari a 11 euro. Il versamento del saldo annuale deve essere effettuato in un’unica soluzione, o frazionand­o dal 16 marzo le somme dovute, maggiorand­o dello 0,33% mensile l’importo di ciascuna rata successiva alla prima. Le rate devono essere versate entro il 16 di ciascun mese di scadenza e in ogni caso l’ultima rata deve essere versata entro il 16 novembre 2021. Si può anche spostare il pagamento al 30 giugno 2021, cioè entro il termine previsto per i versamenti a saldo delle imposte sui redditi, maggiorand­o l’Iva dovuta dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successiva al 16 marzo. I contribuen­ti potranno anche eseguire i pagamenti entro i 30 giorni successivi al 30 giugno 2021, cioè entro il 30 luglio 2021, maggiorand­o le somme dovute (Iva più maggiorazi­oni dello 0,40%) di un ulteriore 0,40 per cento. Si ricorda che la maggiorazi­one dello 0,40%, prevista per ogni mese o frazione di mese, si applica sulla parte del debito non compensato con i crediti riportati nel modello F24.

Ad esempio, in caso di compensazi­one del saldo Iva con i crediti del modello Redditi 2021, per il 2020, se i crediti superano i debiti, la maggiorazi­one dello 0,40% non è dovuta, nemmeno per lo spostament­o del saldo Iva dal 16 marzo 2021. Se il debito del saldo Iva è superiore ai crediti del modello Redditi 2021, lo 0,40% si applica sulla differenza.

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