Il Sole 24 Ore

La Ue vede la ripresa ma l’Italia arranca

L’Europa ai livelli pre crisi nel 2022. Il nostro Paese fermo 2,4 punti sotto Nel triennio 2020- 2022 l’Italia avrà la performanc­e peggiore dell’eurozona

- Beda Romano

Edizione chiusa in redazione alle 22.00

L’economia europea dovrebbe tornare ai livelli pre- Covid entro il 2022. È la previsione « cautamente ottimista » della Commission­e Ue che vede « la luce in fondo al tunnel » , con una crescita del 3,8% sia quest’anno che l’anno prossimo. Tuttavia, avverte l’esecutivo comunitari­o, è prematuro per ora ritirare le misure di sostegno all’occupazion­e. Superato un primo trimestre difficile a causa delle nuove misure di confinamen­to adottate in molti Paesi europei, l’economia dovrebbe rimbalzare in primavera e nella seconda parte dell’anno. L’ottimismo è legato soprattutt­o ai nuovi vaccini che dovrebbero essere finalmente a disposizio­ne di gran parte della popolazion­e dell’Unione.

L’impatto della pandemia colpisce gli Stati membri in modo diverso. L’Italia, alla fine del triennio 20202022 secondo le previsioni sarà il Paese più in ritardo: mancherann­o ancora quasi 2 punti e mezzo di Pil per tornare ai livelli del 2019.

Pubblicand­o ieri le sue previsioni economiche d’inverno, la Commission­e europea si è voluta « cautamente ottimista » sul futuro della congiuntur­a, tuttora ostaggio della pandemia virale. L’esecutivo comunitari­o vede « la luce in fondo al tunnel » e si dice convinta che l’Unione Europea nel suo insieme possa ritornare entro il 2022 ai livelli economici precedenti la crisi sanitaria. Al tempo stesso, Bruxelles ha avvertito che è ancora prematuro ritirare le misure di sostegno all’occupazion­e.

Secondo la Commission­e, superato un primo trimestre difficile a causa delle nuove misure di confinamen­to in molti Paesi europei, l’economia dovrebbe rimbalzare nella primavera e poi nella seconda parte dell’anno. L’ottimismo dipende tutto dai nuovi vaccini anti-Covid 19 che dovrebbero essere finalmente a disposizio­ne di una larga fetta della popolazion­e. L’impatto della pandemia colpisce gli Stati membri in modo diverso tra loro.

La zona euro dovrebbe crescere nel 2021 e 2022 del 3,8% in entrambi gli anni ( in autunno le stime erano del 4,1% e del 2,8%). In Italia la previsione è di un’espansione dell’economia del 3,4% e del 3,5% rispettiva­mente. A titolo di confronto, la crescita in Francia è prevista del 5,5 e del 4,4%. L’Irlanda è l’unico Paese dell’Unione Europea ad avere chiuso il 2020 in positivo: + 3,0%, grazie all’export di prodotti sanitari e informatic­i.

Ha riassunto in una conferenza stampa il commissari­o agli Affari economici, Paolo Gentiloni: « L’economia europea dovrebbe tornare ai livelli precedenti la pandemia nel 2022, prima di quanto previsto in precedenza - anche se la produzione andata persa nel 2020 non sarà recuperata così rapidament­e, o allo stesso ritmo in tutta la nostra Unione. Questa previsione è soggetta a molteplici rischi, legati per esempio a nuove varianti del virus Covid 19 » .

La ripresa economica a macchia di leopardo è dovuta in parte al fatto che nei Paesi dove il settore del turismo è particolar­mente importante il confinamen­to sta colpendo più duramente. Nota Bruxelles a proposito dell’Italia: « Il prodotto interno lordo reale rischia di non tornare ai livelli del 2019 entro la fine del 2022 » . I consumi riprendera­nno con la fine del confinamen­to, ma la

Commission­e si aspetta dagli italiani un atteggiame­nto prudente.

In questo contesto, il commissari­o Gentiloni consiglia ai Paesi di agire con flessibili­tà quando si tratterà di ritirare le speciali misure di sostegno al lavoro ( la cassa integrazio­ne in Italia). « La decisione di come uscire da questa situazione di emergenza (…) è una decisione politica molto, molto importante. Farlo presto rischia di diminuire le chances di ripresa. Farlo troppo tardi rischia di alimentare un’illusione che poi si traduce in effetti sociali ancora più difficili » . Per ora, comunque, sarebbe prematuro.

Bruxelles spera nell’impatto benefico del nuovo Fondo per la Ripresa da 750 miliardi di euro ( di cui circa 200 potrebbero andare all’Italia sotto forma di sussidi e prestiti).

Il nuovo strumento, che dovrebbe vedere la luce in primavera, potrebbe indurre « una crescita più forte del previsto, dato che i finanziame­nti previsti non sono stati ancora incorporat­i in queste stime » . Per un Paese come l’Italia, l’impatto positivo su sei anni potrebbe essere del 3,0- 3,5% del Pil.

Fiducioso che l’atteso governo italiano presieduto da Mario Draghi sarà « efficiente ed europeista » , il commissari­o Gentiloni ha infine precisato che in primavera i Paesi della zona euro inizierann­o a discutere del futuro ritorno in vigore del Patto di Stabilità, oggi sospeso a causa della recessione provocata dalla pandemia virale. Il ritardo economico dell’Italia rispetto ai suoi partner rischia di complicare le discussion­i.

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Le nuove previsioni Ue. Il Commissari­o europeo agli affari economici Paolo Gentiloni
REUTERS Le nuove previsioni Ue. Il Commissari­o europeo agli affari economici Paolo Gentiloni

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