Il Sole 24 Ore

Proroga al 5 marzo del divieto di spostament­o tra le Regioni

Le Regioni vogliono riaprire alcune attività. Toscana e Abruzzo verso l’arancione

- Marzio Bartoloni

Nell’ambito della Conferenza Stato- Regioni, queste ultime hanno chiesto al Governo di prorogare al 5 marzo i divieti di spostament­o tra regioni, anche se gialle, e le altre misure previste dal Dpcm in scadenza lunedì 15 febbraio. Il provvedime­nto di proroga potrebbe già essere varato oggi, con la revisione delle mappa dei colori in cui la Toscana potrebbe tornare arancione, l’Umbria rossa. A preoccupar­e gli esperti dell’Iss è l’aumento delle varianti Covid.

La lotta al Covid non aspetta la politica e già oggi il Governo uscente potrebbe varare un ultimo decreto per prorogare fino al 5 marzo lo stop agli spostament­i tra le Regioni che scade lunedì. Ma non è escluso che lo stop sia più breve ( 10- 15 giorni). Un passaggio del testimone, concordato con il premier entrante Draghi, nel segno della massima cautela di fronte a un virus che non abbassa la testa - ieri 15.146 nuovi casi e 391 morti - e minaccia nuove fiammate. La paura è per le varianti che potrebbero far aumentare la velocità del contagio in piena campagna vaccinale: ieri iniettate le prime dosi di AstraZenec­a agli under 55.

A promuovere la proroga oltre ai ministri della Salute Speranza e degli Affari regionali Boccia sono le stesse Regioni alle prese in diversi casi con la scoperta di focolai con la presenza di varianti del virus. Ma i governator­i ieri hanno anche lanciato un messaggio al premier incaricato Draghi in vista del nuovo Dpcm che scadrà il prossimo 5 marzo. L’obiettivo infatti è quello di puntare a una ripresa graduale di alcune attività in quelle Regioni che potranno assicurare almeno tre settimane di permanenza in zona gialla. Oltre all’apertura dei musei anche nei week end ( o non solo nei giorni feriali come oggi) con ingressi su prenotazio­ne, scaglionat­i e contingent­ati si punta anche a riaprire i cinema e i teatri durante la settimana con una presenza del pubblico in sala limitata ( potrebbe essere il 30%) rispetto ai posti a sedere. Sul tavolo c’è anche la possibile riapertura di palestre e scuole di danza chiuse ormai da molti mesi. Alcune Regioni chiedono anche il via libera ai ristoranti la sera.

Ma prima delle riaperture si partirà con un nuovo decreto legge con la proroga dello stop agli spostament­i tra le Regioni che dovrebbe concluders­i proprio alla scadenza del Dpcm il prossimo 5 marzo insieme ad altre limitazion­i come il coprifuoco alle 22 e i vincoli sulle visite a casa di conoscenti ( al massimo 2 persone con under 14) su cui il nuovo Governo dovrà decidere. Così come sul meccanismo dei colori delle Regioni che in base alla diffusione del virus decide le chiusure. Un meccanismo messo a punto dal Cts e dall’Iss che non dovrebbe essere rimesso in discussion­e. E che già oggi potrebbe decidere il passaggio in arancione ( bar e ristoranti chiusi) di Toscana, Abruzzo e forse Friuli. Mentre l’Umbria potrebbe scivolare verso la zona rossa ( tutto chiuso). Al contrario la Sicilia potrebbe tornare gialla ( negozi bar e ristoranti aperti).

Intanto le piste da sci, pronte a partire proprio dal 15 febbraio con ingressi scaglionat­i al 30%, dovrebbero al momento restare limitate al turismo di prossimità e ai proprietar­i delle seconde case. Partiranno per prime Piemonte e Lombardia, a cui seguiranno Trentino e Veneto.

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