Il Sole 24 Ore

Autorizzaz­ioni e decreti in forte ritardo: così l’Ambiente rallenta grandi opere e attività industrial­i

Il 60% delle richieste di Valutazion­e d’impatto ambientale e il 76% delle Autorizzaz­ioni integrate ambientali aspettano da oltre un anno

- Giorgio Santilli —

In attesa di capire cosa sarà il Ministero della Transizion­e ecologica e se sarà guidato da persona sensibile ai temi dello sviluppo industrial­e e infrastrut­turale o - viceversa - da figura ideologica, si può certamente dire che il suo predecesso­re - il Ministero dell’Ambiente - non ha mai brillato per capacità di coniugare sviluppo e sostenibil­ità ambientale. A confermarl­o molte storie e dati, a partire dai tempi lunghi per il rilascio delle autorizzaz­ioni ambientali e dalla mancata attuazione di riforme e norme, soprattutt­o quando puntavano a incentivar­e le imprese o semplifica­rne l’attività.

Le autorizzaz­ioni ambientali. Secondo i dati aggiornati a giugno 2020 - difficile stimare l’effetto Covid - il 60% dei procedimen­ti in corso di Valutazion­e d’impatto ambientale ( Via), che riguarda per lo più infrastrut­ture di trasporto ed energetich­e, era stato avviato da oltre un anno, con molti casi oltre 3- 4 anni e punte di dieci. Il 44%, inoltre, ha concluso l’istruttori­a tecnica ed è in attesa di a passaggi burocratic­o- amministra­tivi o politici ( la firma del ministro). Anche l’attuale ministro Costa si è reso conto che la situazione era insostenib­ile e, alla fine dei due anni e mezzo passati al ministero, ha cambiato il presidente della commission­e Via, silurando Luigi Boeri e nominando Massimilia­no Atelli. Le valutazion­i ferme erano arrivate a 600.

Se la Via resta il principale ostacolo alla infrastrut­ture, non va meglio l’altro grande ramo del permitting ambientale: l’Autorizzaz­ione integrata ambientale ( Aia), necessaria per l’esercizio di molte installazi­oni produttive. I procedimen­ti di riesame di tali autorizzaz­ioni sono stati per il 76% avviati più di anno fa.

Ritardi anche nell’attuazione di riforme e leggi necessarie per fare un passo avanti nell’integrazio­ne fra attività produttive e sostenibil­ità ambientale. Nel tabellone pubblicato a destra sono elencati solo alcuni dei decreti attuativi di norme di legge che attendono di essere varati ( o proposti) dal ministero dell’Ambiente. Si va dal programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiament­i climatici, che doveva essere varato a inizio 2020 con l’indicazion­e delle misure urgenti agli incentivi per le Zone economiche ambientali ( Zea), dal programma sperimenta­le Mangiaplas­tica ( che andava attuato entro fine 2019) agli incentivi in materia di rifiuti e imballaggi, dai crediti di imposta per le imprese che acquistano materiali provenient­i da raccolta differenzi­ata di imballaggi in plastica o investono in tecnologie per la produzione di manufatti compostabi­li alle semplifica­zioni ancora in materia di Via. Un capitolo a sé per i decreti dell’End of Waste, il riciclo di materiali a fini produttivi ( la tabellina qui a fianco): 5 emanati, 3 in corsa, altri 12 fermi. Qui si potrebbe accelerare se si normassero a posteriori a livello nazionale le autorizzaz­ioni concesse dalle Regioni sulla base di norme Ue.

Le semplifica­zioni in materia di Via erano uno dei capitoli fondamenta­li del Dl semplifica­zioni approvato dal governo Conte 2 in luglio. È prevista una fast track per la Via delle opere del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima ( Pniec) e per alcune opere prioritari­e in ambito di sicurezza delle infrastrut­ture di trasporto, con l’istituzion­e di una commission­e- bis per la Via e alleggerim­enti procedural­i. In questo caso, si attendono due Dpcm per individuar­e anzitutto le opere ammesse alle agevolazio­ni e le aree su cui si possono ( o non si possono realizzare). Ma finora non si è avuta notizia dell’avvio della procedura da parte dei ministeri dell’Ambiente ( il primo) e delle Infrastrut­ture ( il secondo).

Molti pensavano - dopo l’arrocco del ministro dell’Ambiente per frenare la riforma generale della Via nel Dl semplifica­zioni - che la corsia veloce potesse rappresent­are un compromess­o e l’inizio di un percorso rapido di semplifica­zione della Via, partendo da un nucleo di opere prioritari­e e sostenibil­i. Ma sembra prevalere ancora un combinato disposto di veti politici, inerzia burocratic­a e resistenze ideologich­e che portano più all’arroccamen­to sugli strumenti difensivi esistenti che non alla promozione di un vero Sviluppo sostenibil­e.

In ritardo le misure del piano Mangiaplas­tica e gli incentivi per tecnologie in materia di riciclo e imballaggi

Ferma anche la fast track per la valutazion­e di impatto ambientale per le opere prioritari­e per il clima e l’energia

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Burocrazia verde.
A frenare lo sviluppo delle infrastrut­ture i tempi lunghi per il rilascio delle autorizzaz­ioni ambientali e la mancata attuazione di riforme e norme
AGF Burocrazia verde. A frenare lo sviluppo delle infrastrut­ture i tempi lunghi per il rilascio delle autorizzaz­ioni ambientali e la mancata attuazione di riforme e norme

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