Ferrero continua a crescere anche nell’anno del Covid
Il consolidato della capogruppo: ricavi pari a 12,3 miliardi nel 2020 Investiti 619 milioni tra Usa, Italia, Germania e Polonia Faro sul mercato dei biscotti
Il Gruppo Ferrero nell’anno della pandemia ha continuato a crescere e ha riportato 12,3 miliardi di ricavi, + 7,8% rispetto al 2019. Crescita organica, grazie al buon andamento in tutti i mercati, e anche per la campagna di acquisizioni all’estero che continua dal 2015.
Cresce il Gruppo Ferrero, anche nell’anno della pandemia. Il bilancio consolidato della capogruppo Ferrero International chiude il 2019/ 2020 ( al 31 agosto) con un fatturato pari a 12,3 miliardi di euro, il 7,8% rispetto all’anno precedente. Una crescita sostenuta in parte dalla politica di acquisizioni portata avanti dal Gruppo, ma legata anche ad una crescita organica sul mercato.
I risultati
Il risultato, chiarisce Ferrero in una nota, è legato da un lato al « primo anno di completa integrazione nel bilancio consolidato di Gruppo di prodotti come Keebler ® nel mercato statunitense, a seguito dell’acquisizione del business dei biscotti di Kellogg Company, alla fine dell’anno fiscale 2018/ 2019 » . Dall’altro però la crescita organica, escludendo dunque l’impatto delle aggregazioni di business, si attesterebbe ad un + 1,5% ai tassi di cambio correnti.
Il risultato dell’anno scorso ha registrato un aumento delle vendite di prodotti finiti soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, in Germania, Francia e Italia. Inoltre a incidere positivamente sui ricavi è stato l’effetto traino svolto da alcuni brand come Nutella ® e Kinder Bueno ® , e il lancio di nuovi prodotti come Nutella Biscuits ® , che in un solo anno hanno venduto oltre 47 milioni di confezioni, diventando il biscotto più venduto sul mercato italiano.
Sul fronte degli investimenti, l’anno appena trascorso ha registrato un impegno complessivo di Ferrero pari a 619 milioni di euro. « Sull’ammontare totale degli investimenti la parte più significativa è stata focalizzata su immobili, impianti e macchinari ( 534 milioni di euro) principalmente in Italia, Germania, Stati Uniti e Polonia » sottolinea il Gruppo in una nota. Ferrero, dunque, continua a scommettere sull’espansione della propria capacità produttiva, come nel caso del raddoppio dell’area produttiva per i Nutella biscuits, e sulle attività di ricerca e sviluppo.
L’espansione
Il Gruppo, guidato da Giovanni Ferrero in qualità di presidente esecutivo e Lapo Civiletti come ceo conta, alla data di chiusura del bilancio, 105 società consolidate a livello mondiale e 31 stabilimenti produttivi, con un organico medio pari a 34.121 dipendenti. Presente in oltre 170 paesi, Ferrero, realtà industriale nata ad Alba, in Piemonte, negli anni Cinquanta, ha avviato una fase di ampliamento del business attraverso acquisizioni a partire dal 2015 che ne ha rafforzato la presenza soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. E solo una piccola parte delle nuove acquisizioni fatte dal Gruppo confluisce in Ferrero International, cuore dell’impero dolciario di Ferrero. Il resto fa capo alla rete di società e fondi controllate del Gruppo.
L’allargamento del business ha rappresentato la strategia industriale degli ultimi anni, focalizzata sul consolidamento della presenza in comparti nuovi come quello dei biscotti, prima attraverso l’acquisizione di brand – dai biscotti danesi Delacre passando per i prodotti Kellogg fino al penultimo deal, a ottobre, sui biscotti inglesi Fox’s e Rocky – poi grazie al lancio di una linea a marchio storico, come Nutella. Una strategia che ha fatto leva anche sulla presenza diversificata nel mondo dolciario, come ha confermato la scelta di acquisire Ferrara Candy, negli Usa, ad esempio, o l’investimento nel settore degli snack salutari con la decisione di investire sull’inglese Eat Natural. Senza dimenticare il colpo da 2,8 miliardi di dollari sul ramo dolciario di Nestlè.
« Nonostante le incertezze causate dal Covid- 19 – sottolinea Ferrero in un comunicato – il Gruppo è stato in grado di gestire con successo le sfide anche nel contesto pandemico. Mettendo sempre al primo posto la salute e la sicurezza di dipendenti e consumatori, il Gruppo ha dimostrando agilità e resilienza nell’assicurare continuità operativa e la consueta presenza dei propri prodotti sul mercato per soddisfare i consumatori » . Uno sforzo fatto per salvaguardare le attività del Gruppo e l’intera filiera alimentare. Il 2020 inoltre è l’anno della sostenibilità per Ferrero, l’azienda si è impegnata in una progressiva riduzione dell’uso di plastica e a rendere entro il 2025 tutto il proprio packaging 100% riciclabile, riutilizzabile o compostabile, firmando il “New Plastics Economy Global Commitment” promosso dalla Ellen MacArthur Foundation.